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I tre sfidanti per la segreteria del Pd

Cuperlo-Renzi-Civati, sfida in tv senza vincitori

I tre sfidanti per la segreteria del Pd
I tre sfidanti per la segreteria del Pd

FIRENZE – Renzi-Cuperlo, scontro sul presidenzialismo con Letta promosso, Civati punta su nozze gay e critica il governo, il sindaco di Firenze va all’attacco sulle privatizzazioni e sui tagli alla spesa pubblica. Un vero vincitore del confronto non c’è stato, anche se il più brillante è stato Pippo Civati, che ha sfruttato al meglio il suo ruolo di outsider. E se il segreto di questi confronti è riuscire a stabilire un rapporto con chi ascolta, allora Civati è risultato il più disinvolto, un intrattenitore veloce dalla battuta pronta.

Nell’Arena milanese di Sky è andato in scena un confronto tv che ha anticipato le primarie del Pd del prossimo 8 dicembre. Faccia a faccia all’americana in prima serata tra i tre candidati alla segreteria del partito democratico: Gianni Cuperlo, Matteo Renzi e Pippo Civati. Ore 21, palla al centro, la partita comincia. Sotto la mannaia di un impietoso countdown, i tre hanno avuto un minuto e mezzo per formulare una risposta alle domande del conduttore-arbitro Gianluca Semprini. Hanno interagito con i cittadini via Twitter, si sono sottoposti al verdetto immediato dell’applausometro. Una giuria di esperti dell’università di Tor Vergata ha sostituito quella del giovedì sera con Morgan e Mika del programma X-Factor, decretando in tempo reale la veridicità delle loro affermazioni.

Di seguito ricordiamo alcune delle domande poste ai tre contendenti e le loro risposte.

Che cosa chiederà al governo Letta il 9 dicembre qualora diventasse segretario del Pd?

Cuperlo: Il governo deve mettere al centro il dramma del Paese. Ci sono milioni di persone che non ce la fanno più. Bisogna intervenire subito con azioni mirate contro la crisi. Al primo posto va messo il lavoro.

Renzi: Oggi c’è anche Berlusconi all’opposizione, e ha sette vite come i gatti. Il governo deve uscire dalla sindrome della paura degli altri. Bisogna cambiare subito la legge elettorale. Rilanciare il lavoro, la ricerca, lo sviluppo. E ridare un minimo di speranza e passione agli italiani. Il governo Letta siamo noi. Non dobbiamo farlo cadere.

Civati: Dobbiamo cambiare la legge elettorale, farlo immediatamente. E poi dobbiamo tornare al voto, nella primavera 2014, per creare un governo politico senza ricatti.

Quanti soldi si possono recuperare da privatizzazioni di asset pubblici e dismissioni?

Renzi: Ci sono privatizzazioni fatte bene, altre male, come Telecom e Alitalia. Priva di privatizzare e dismettere cambiare il modo di concepire l’economia in questo Paese. La sinistra sulle privatizzazioni si deve far perdonare molte cose. Con i capitani coraggiosi ha perso la faccia di sinistra.

Civati: Più che di privatizzazioni preferirei che ci fossero le liberalizzazioni: la concorrenza è più importante. Facciamo una norma sul conflitto di interessi.

Cuperlo: Veniamo da anni in cui ci hanno detto in cui tutto ciò che era pubblico veniva concepito come negativo. La scuola pubblica, ad esempio, non si può privatizzare. Ci abbiamo investito troppo poco.

C’è il rischio che queste primarie possano essere un fallimento?

Civati: spingeremo le persone per portarle alle urne, saremo ‘spingitori’ di primarie. Porteremo 3 milioni di persone alle urne.

Cuperlo: penso che almeno due milioni di persone andranno a votare. Siamo una forza popolare. Il mio obiettivo è conquistare il consenso delle persone che pensano che il partito sia una cultura, un’identità, un senso della storia.

Renzi: credo che saranno due milioni le persone che andranno a votare e spero di prendere il 51%.

Cuperlo, Renzi, Civati sfida con applausometro
Cuperlo, Renzi, Civati sfida con applausometro

Ci dica il suo stipendio, proprietà a lei intestate e quanto ha raccolto finora in finanziamenti.

Renzi: guadagno 4300 euro come sindaco, ho una casa e una macchina in comproprietà con mia moglie, ho raccolto 67mila euro. Avevo anche una bici ma me l’hanno fregata.

Civati: ho lo stipendio da parlamentare, 8mila euro, una macchina, sono in affitto. Ho raccolto 77mila euro.

Cuperlo: guadagno quanto Civati, sono in affitto, ho una macchina del ‘98, una vespa nera 300, un cane che si chiama Floyd. Ho raccolto 70-80 mila euro ma non saprei dirlo con precisione.

Pensa che l’avversario del Pd sarà ancora Berlusconi?

Cuperlo: Mi auguro di no, per il futuro della democrazia di questo Paese: non esiste una sola altra realtà dell’occidente dove un unico leader politico resti sulla scena ininterrottamente per venti anni.

Renzi: non lo so, sono vent’anni che Berlusconi ci detta l’agenda e ci dice di cosa dobbiamo discutere. Basta. Io sogno una sinistra che vinca e convinca.

Civati: sarà ancora il nostro avversario, non è cambiato granché. Si presenterà come fanno gli imprenditori dalle mie parti: «Berlusconi & figli». Noi facciamo le primarie, loro fanno le ereditarie. Non mi fido di Alfano. Loro dicono che sono cugini. E sono cugini di campagna. E la campagna è quella elettorale.

Ci racconti il suo piano di spending review, dove andrebbe a tagliare per risparmiare?

Renzi: bisogna mettere l’elenco delle spese online, come ho fatto io per il Comune di Firenze.

Civati: comincerei a tagliare le spese centrali dello stato. Bisogna chiarire come si spendono i soldi nella Sanità.

Cuperlo: tagliamo i doppi o tripli incarichi, andiamo a colpire le vere aree di privilegio, ma non tagliamo in modo indiscriminato la spesa come abbiamo fatto in questi anni.

L’evasione di ha danneggiato. E’ d’accordo su una patrimoniale?

Renzi: Io le tasse a Firenze le ho abbassate davvero. E’ giusto che chi ha di più debba dare di più, ma prima dobbiamo dare il buon esempio noi.

Civati: Sì, sono d’accordo, ma prima bisogna fare l’anagrafe di patrimoni. La tassazione deve essere progressiva.

Cuperlo: La mia risposta è si, è giusto in un Paese che soffre come l’Italia. Non per colpire la ricchezza ma per redistribuire quella ricchezza.

Un bilancio di questi sei mesi del governo Letta.

Renzi: dò a Letta un voto sufficiente, tutti gli daremo una mano. Non voglio prendere il suo posto. Siamo una squadra.

Civati: il mio voto non raggiunge la sufficienza, per colpa dell’impianto. Non si prendono decisioni collegiali.

Cuperlo: voto più che sufficiente, ha restituiro credibilità e autorevolezza al nostro Paese sulla scena internazionale. Ora bisogna cambiare passo e intervenire più decisamente sul lavoro.

La vostra posizione su affidi, adozioni e unioni civili delle coppie gay.

Civati: Io sono per l’assoluta uguaglianza, per i matrimoni ugualitari. Non voglio reticenze, né imbarazzi. Sono favorevole anche ad affidi e adozioni.

Cuperlo: io penso che non dobbiamo avere paura delle parole, ma amare le persone. Estendere i diritti civili non è mai un gioco a somma zero, aiuta tutti. La questione delle adozioni, invece, è complessa, va discussa in maniera approfondita.

Renzi: invidio molto chi spara certezze, vado più cauto su questi temi rispetto a Gianni e Pippo. Legge sulle unioni civili, legge contro l’omofobia, revisione della legge 40 sulla fecondazione assistita.

Qual è la miglior legge elettorale per i cittadini?

Cuperlo: mai più con questa legge elettorale, non si può tornare a votare con il Porcellum. Penso che la migliore sia un doppio turno di collegio, che garantisca ai cittadini la più ampia rappresentanza.

Renzi: Non c’è una legge elettorale ideale purché garantisca governabilità e no all’inciucio. Il Mattarellum con un premio di maggioranza al 25%, il sistema dei Comuni sopra i 15 mila abitanti con doppio turno oppure il sistema dei Comuni sotto i 15 mila abitanti con la garanzia che chi vince governa.

Civati: Quagliariello e Violante stanno scrivendo le bozze da due anni. Secondo me c’è del tenero. Sono d’accordo anche io con il doppio turno.

Poi Cuperlo mette all’angolo Renzi provocandolo sul presidenzialismo: «Hai proposto la legge elettorale sul modello del sindaco d’Italia, se sarò segretario io mi impegnerò per impedire qualunque deriva di tipo presidenzialistico del nostro ordinamento repubblicano, puoi prendere lo stesso impegno?». «La mia -replica Renzi- non è una proposta costituzionale, può diventarlo ma non sono affezionato al modello. Non mi mettere in bocca parole che non sono le mie parole e sono le tue parole».

Dal 9 dicembre la Cancellieri resta al suo posto?

Renzi: lo dovrebbe decidere il presidente del Consiglio e mi sembra che lo abbia già fatto. Ma lei pensa che io voglio fare il segretario di un partito per cambiare un ministro? Io ambizioni un po’ più grandi, voglio cambiare l’Italia.

Civati: Se la questione torna in Senato dobbiamo riaprire la discussione. Se vinco la mia posizione torna di attualità. E’ sbagliato chiedere fiducia a tutto il governo o chi sbaglia non cambia mai.

Cuperlo: Penso che dobbiamo recuperare un principio di responsabilità anche da un punto di vista individuale, ho rispettato le opinioni del ministro sulla non interferenza, ma c’è stato un grave problema di opportunità. Tuttavia non tocca a noi presentare una mozione sfiducia verso questo governo.

Appello finale. Cuperlo richiama i valori della sinistra: «Negli anni della crisi ci sono milioni di donne e uomini che hanno perso anche una parte della loro dignità e la più grande responsabilità che sta in capo alla classe dirigente che sta qui è proprio restituire speranza, dignità e una prospettiva di cambiamento a questo Paese».

Civati si rivolge ai giovani: «Il mio Pd è un Pd degli elettori ma soprattutto dei ragazzi e delle ragazze di questo paese. Voglio dire che saremo al loro fianco perché ci crediamo. Smettiamola di chiamare giovani i quarantenni. Fatelo per voi e se posso essere egoista, fatelo per mia figlia che ha solo un anno e che si merita un Paese più bello».

Renzi cita le intercettazioni della baby squillo minacciata dalla madre di non andare più a scuola, un’intercettazione che «ferisce il cuore perché fa pensare che l’unico valore che portiamo è economico, io sono cresciuto pensando che il valore non è solo questo, il mio Pd proverà a restituire valori e per una volta a far vincere la sinistra che si è stufata di partecipare».


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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