Scatta il nuovo Isee per combattere i finti poveri

FIRENZE – Il consiglio dei ministri ha varato le nuove norme per calcolare l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), il coefficiente con il quale viene misurata la ricchezza delle famiglie e in base al quale vengono assegnati i diritti ad accedere alle prestazioni sociali in misura ridotta o piena. Verrà limitata l’autocertificazione e aumenteranno i controlli sul patrimonio.
«Il nuovo Isee serve ad affrontare lo scandalo dei finti poveri e pone il tema di un diretto rapporto tra la situazione reale e l’accesso al welfare e ai diritti –ha detto il premier Enrico Letta– Abbiamo visto lo scandalo di chi andava all’università in Ferrari».
Con il nuovo Isee solo una parte dei dati sarà autocertificata, mentre i dati fiscali più importanti come il reddito complessivo e quelli relativi alle prestazioni ricevute dall’Inps saranno compilati direttamente dalla pubblica amministrazione. Con l’Isee vigente finora, in cui tutto è auto-dichiarato, si è verificata una sistematica sotto-dichiarazione sia del reddito sia del patrimonio. Secondo il ministero del Lavoro l’80% dei nuclei familiari in riferimento al patrimonio mobiliare dichiara di non possedere neanche un conto corrente o un libretto di risparmio, dato non coerente con quelli pubblicati dalla Banca d’Italia. Ora verranno incrociate le diverse Banche Dati fiscali e contributive.
Tra le misure prese, in caso di perdita del lavoro o di cassa integrazione, ma comunque di una riduzione del reddito superiore al 25%, sarà possibile aggiornare il proprio Isee. Aumenta, poi, l’importo massimo dei costi dell’affitto che si può portare in detrazione del reddito ai fini del calcolo dell’Isee: l’importo aumenta da 5.165 a 7.000 euro con un incremento di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo. Aumentano anche le franchige per ogni figlio successivo al secondo e ci sarà la possibilità di considerare la situazione dell’anziano non autosufficiente che ha figli che possono aiutarlo.
