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immagini per emozionare di Riccardo Maremmi

Premio Firenze, ecco le immagini per emozionare di Maremmi

La foto di Riccardo Maremmi
La foto di Riccardo Maremmi

FIRENZE – Sono Immagini per emozionarequelle di Riccardo Maremmi e la più significativa viene premiata oggi alla XXXI edizione del Premio Firenze 2013, nella sezione arti visive, dove riceve il secondo premio Fiorino d’argento. La cerimonia si svolgerà sabato 7 dicembre 2013, alle 16,30, in Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento, dopo che l’opera era stata esposta il 4 e 5 dicembre 2013 alla sede del Centro Culturale Firenze-Europa Mario Conti.

Fotografo per passione Maremmi ha presentato questo scatto tratto da un lavoro attualmente in corso con una esperta della cucina (chef Eleonora Uccella) che unisce passione e gusto per il cibo all’arte. “La fotografia vissuta come arte, come espressione di sé, come il mezzo per trasmettere emozioni attraverso la creazione di un qualcosa che susciti emozioni”, sottolinea Riccardo Maremmi.

Maremmi diventa fotografo in “camera oscura”, dove in breve tempo apprende le tecniche di stampa in bianco & nero e sviluppa una particolare predisposizione per questo tipo di fotografia. Impara “sul campo” il concetto di inquadratura e costruzione dell’immagine, acquisisce e perfeziona le tecniche della post produzione digitale lavorando adesso con vari programmi senza tuttavia tralasciare o trascurare il concetto base della fotografia in pellicola: “L’immagine è buona nello scatto”, ama ripetere.

Lavora a Ottica Maremmi e si specializza nella fotografia di matrimonio e di reportage, lavorando in Italia con alcune importanti esperienza in ambito internazionale (Inghilterra, Germania, Australia…). Spazia nella fotografia d’arte, soprattutto sulla riproduzione di quadri per la successiva creazione di cataloghi o libri d’arte, aiutato in questo dalle conoscenze sulla percezione e in particolare sulla visione dei colori (data anche dalla collaborazione con Inoa-Cnr di Firenze).

Con la maturità professionale inizia una ricerca interiore che lo porta a utilizzare la fotografia come espressione interiore.Maremmi vede la fotografia come “immobile rappresentazione di mutevoli emozioni: l’immagine cristallizza e immobilizza una scena che nella sua immobilità è capace però di suscitare innumerevoli e diverse emozioni in chi osserva l’immagine”, sottolinea.

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