Lavoro, Simoncini: «Senza certezze sulla cig in deroga rimettiamo le funzioni»

FIRENZE – Ferma, dura presa di posizione delle Regioni, che dicono no al decreto del governo sui nuovi criteri per gli ammortizzatori sociali in deroga. E, se il governo non accoglierà la richiesta di certezze sull’integrale copertura finanziaria, rimetteranno al governo le funzioni fino ad oggi esercitate, vale a dire la gestione per conto dello Stato delle autorizzazioni per cassa integrazione e mobilità in deroga. Questo il contenuto del parere delle Regioni, presentato dall’assessore toscano al Lavoro, Gianfranco Simoncini, coordinatore delle Regioni per il settore, approvato nella riunione della Conferenza delle Regioni e consegnato al governo nel corso della seduta della Conferenza Stato-Regioni.
«E’ incomprensibile -commenta Simoncini- il fatto che, mentre da un lato si discute di Garanzia Giovani, dall’altro, con l’esclusione dai benefici della deroga degli apprendisti, dei lavoratori in somministrazione e anche degli studi professionali, si vadano a colpire proprio i giovani spingendo le imprese in difficoltà a licenziare, i lavoratori più giovani che sono poi quelli che rientrano fra le figure escluse».
Simoncini sottolinea come la situazione attuale sia pesantissima, una situazione che le Regioni nel parere definiscono di grave tensione sociale, con rischi per l’ordine pubblico: «Migliaia di lavoratori non riceveranno le indennità loro dovute perché gli stanziamenti messi a disposizione dal governo per il 2013 non sono sufficienti a soddisfare le richieste pervenute. Ma la prospettiva è ancora peggiore per il futuro. Di fatto si ridurranno le tutele, colpendo i soggetti più deboli del mercato del lavoro. Il nuovo decreto acuisce le differenze fra le tutele verso i lavoratori delle aziende medio grandi e di quelli delle piccole. Vi è poi un appesantimento burocratico che rischia di ridurre le Regioni ad un ruolo subordinato rispetto all’Inps».
