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Mps, empasse tra Fondazione e banca su l'aumento di capitale

Mps, Profumo insiste: «Rischi se l’aumento di capitale sarà rinviato»

Mps, empasse tra Fondazione e banca su l'aumento di capitale
Mps, empasse tra Fondazione e banca su l’aumento di capitale

SIENA – La proposta della Fondazione Mps di posticipare l’aumento da 3 miliardi di euro al 12 maggio sarà votata all’assemblea dei soci del 27-30 dicembre ma, se questa verrà accolta, il presidente Alessandro Profumo ribadisce i gravi rischi cui la banca sarebbe esposta e non esclude le dimissioni di componenti del cda.

In una lettera diffusa nel pomeriggio in risposta ai quesiti di Palazzo Sansedoni l’empasse fra vertici dell’istituto e il principale azionista rimane. Malgrado la Borsa attraverso un forte aumento delle azioni Mps abbia espresso fiducia per un’operazione di sistema o anche per un rinvio dell’aumento che eviti lo scontro, la situazione sembra restare a un punto fermo. L’Ente presieduto da Antonella Mansi aveva mandato ai vertici della banca una lettera con una serie di quesiti lamentando un refuso nel comunicato del 12 dicembre sulla proposta di integrazione e l’incertezza che ne era derivata la quale non rendeva chiaro se la proposta della Fondazione di rinviare l’aumento fosse votata in assemblea o meno. La banca ha confermato che questa sarà votata dai soci. Ma alla domanda della Fondazione se il cda abbia considerato le ipotesi di una bocciatura della sua proposta da parte dei soci, Profumo ribadisce «i gravi rischi cui la banca sarebbe esposta nel caso in cui l’aumento di capitale fosse posticipato come auspicato dalla Fondazione». Quindi lascia aperta la porta a eventuali dimissioni.

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