Zeffirelli: «Ecco il mio libro per Papa Francesco»

ROMA – «Regalerò al Papa il frutto della mia nuova fatica: il libro su Francesco d’Assisi». Franco Zeffirelli, che ama definirsi «sultano in un harem di tre donne: Opera, Teatro, Cinema», annuncia al cronista, invitato per gli auguri nella villa sull’Appia Antica, la nascita di un volume destinato a essere tradotto in tre lingue (spagnolo, inglese, francese) e dunque a una diffusione planetaria. Il titolo? Semplice: «Francesco, di Franco Zeffirelli».

ANTEPRIMA – Le pagine sono dominate dalle foto ricavate da «Fratello Sole, Sorella Luna», intramontabile film del 1972, che rappresentò una felice rivisitazione della vita del Santo, mentre il testo è di un capace raccontatore: Francesco Alberoni. L’editore? Il Maestro per ora glissa. Ma a quanto pare ci sarebbero trattative avviate sia con Urbano Cairo che con una casa editrice romana. Chiunque la spunti, avrà un obbligo: stampare la prima copia entro giugno, per permettere a Zeffirelli di andare in Vaticano, per donarla direttamente al Papa magari il 29, San Pietro e Paolo.
DEDICA – «Francesco», inteso come il poverello d’Assisi, è, da oltre cinquant’anni, una passione di Zeffirelli. Che lo volle portare sullo schermo fidando sulla collaborazione, convinta e preziosa, di Suso Cecchi D’Amico e Lina Wertmuller. Archiviato? Macché! Se lavori intorno a una figura così diventa difficile scordarla. Zeffirelli è uno che s’immedesima fino a identificarsi nel soggetto. Così non è stato difficile per «Francesco» riaffacciarsi e riproporsi quando Bergoglio, a sorpresa, ha scelto quel nome per salire al soglio pontificio. «Stavo attraversando un periodo della mia vita colmo di dubbi e d’incertezze su cosa amare e a cosa dedicare i miei sogni», scrive Zeffirelli nella dedica per il Papa che campeggia nell’avvio del libro. Che prosegue: «Un giorno, però, Dio volle farmi un regalo per confortarmi: la decisione della Chiesa di eleggere Papa un personaggio fino ad allora poco conosciuto… che mi attrasse con la sua decisione inaspettata di chiamarsi Francesco…».

FRATELLO SOLE – A 91 anni, che compirà il 12 febbraio, e pur costretto a non muoversi più con le proprie gambe, Zeffirelli sembra essere stato riacceso, per non dire miracolato, dal nuovo impegno. Capace di far rifiorire i ricordi di quarant’anni fa, quando girò «Fratello Sole, Sorella Luna» – con Graham Faulkner, Judi Bowker, Alec Guinness – e si mise a cercare le giuste location in tutt’Italia: da Castelluccio di Norcia, nel parco nazionale dei monti Sibillini, a Monreale, che vanta una cattedrale molto simile alla basilica di San Pietro prima della «magnifica rivoluzione artistica» provocata dalla mano di Michelangelo.
RIVELAZIONE – Sarà l’albero di Natale, saranno i regali che gli amici continuano a portare, ma soprattutto dev’essere l’idea di andare dal Papa con questo libro, a galvanizzare Zeffirelli. Che racconta qualcosa d’inedito, che veramente pochi conoscono: la storia di un progetto modificato da un grave incidente stradale. Alla fine degli anni Sessanta, nell’idea del Maestro, «Francesco» non doveva essere un film, ma un musical: che sarebbe stato il primo di successo, capace di conquistare la scena in anticipo su «Jesus Christ Superstar». Protagonisti? I Beatles. Possibile? Diventato Baronetto nel 2004 per volere di Elisabetta II, Zeffirelli ha sempre avuto rapporti molto stretti con i britannici. Durante la guerra, a Firenze, fece da interprete alle truppe scozzesi. Il progetto era pronto, delle musiche si sarebbe occupato Leonard Bernstein.

IMPREVISTO – Ma accadde l’imprevisto. Rivela: «I contratti stavano per essere firmati, quando tornai in Italia per vedere la Fiorentina, che stava volando verso il secondo scudetto, impegnata in casa contro il Cagliari di Gigi Riva. I viola vinsero, ma io non vidi quella partita: rimasi gravemente ferito (in coma tre giorni ndr) in un incidente vicino a Orvieto, mentre ero sulla Rolls Royce di Gina Lollobrigida. La velocità? Il ghiaccio? So solo che dovetti restare a lungo ingessato. Riuscii a vedere la Fiorentina solo nell’ultima di campionato, con il Varese, in compagnia di Sarah Ferrati e con un autista più sicuro… Ma il progetto con i Beatles sfumò: quando potei ricominciare a lavorare loro si erano sciolti. Così rinunciai al Musical e decisi di fare il film».
TRIONFO – In Sud America, quandò andò a presentare «Francesco» tradotto in «Francisco», Zeffirelli venne accolto da folle in delirio. Quarantamila persone a Lima. E un bagno di folla lo ebbe a Buenos Aires, dov’è convinto di aver incrociato Bergoglio, però senza averlo incontrato direttamente, senza averci parlato. È vero che, in genere, i film nascono dai libri. Ma Zeffirelli, ora, è inebriato dal percorso inverso: il libro fatto con le immagini della straordinaria pellicola. Che il futuro Papa avrebbe visto, 40 anni fa, in una sala di Baires.
