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Fiorentina bella ma spuntata: a Torino finisce 0-0

Non è bastato l'impegno di Borija valero
Non è bastato l’impegno di Borija Valero

TORINO – Ha ragione Montella: servono rinforzi davanti. Altrimenti il gran gioco della Fiorentina s’infrange nelle difese avversarie. Com’è successo contro il Torino. I viola hanno fatto la partita, ma non sono riusciti a sbloccare lo zero a zero, nonostante la generosità di Borja Valero e perfino dei difensori, lanciati invano, anche loro, alla ricerca del gol. Come ha fatto, senza fortuna, il buon Savic, cercando il colpo di testa vincente nell’ultima azione della partita. Niente da fare. Come scriveva un grande del giornalismo fiorentino del passato, Beppe Pegolotti, “senza lilleri non si lallera”.

RAMMARICO – Questa sarebbe stata una partita da vincere senza problemi. Ma l’infortunio di Pepito Rossi contro il Livorno e la prolungata assenza di Mario Gomez, giocatore sul quale era stata costruita la squadra per questa stagione, hanno pesato in maniera determinante sulla prestazione, tutto sommato buona della Fiorentina. Che tuttavia, ha rischiato nelle ripartenze granata: il Torino Ha avuto occasioni da gol con Cerci, Barreto e Meggiorini. Possiamo aggiungere che se fosse stato un match di pugilato, i viola avrebbero vinto ai punti. Magra consolazione: il calcio premia chi segna. E la Fiorentina non c’è riuscita. Il pareggio, visto l’andamento della partita, non è uno scandalo. Resta il rammarico per una vittoria sfuggita.

Aria di festa al Comunale di Torino. Il gemellaggio fra i tifosi del Torino e della Fiorentina è una bella nota positiva. Ma nelle file granata c’è un ex che cerca rivincite: Alessio Cerci. E tocca proprio a lui rompere il ghiaccio con un tiro senza complicazioni per Neto. Montella sa da dove può nascere il pericolo, soprattutto nelle ripartenze. Così affida Cerci a Roncaglia, spostato eccezionalmente, e felicemente, a sinistra per la bisogna. Lo aiuta Savic, in seconda battuta.

Attacca il Torino. Ma è la Fiorentina (con il lutto al braccio per la morte di Aldo Scaramucci, mediano degli anni ’50, in campo anche nella sfortunata finale di Coppa dei Campioni, a Madrid) ad avere la prima vera occasione: al 9’ Mati Fernandez si procura una punizione fuori area. La tira direttamente, mandando il pallone vicino al palo sinistro di Padelli che deve compiere un gran volo per evitare il gol. Ma ancora più vicini al successo, i viola i vanno al quarto d’ora, alla fine di un’elaborata azione conclusa da un passaggio col contagiri di Borja Valero per Roncaglia a pochi metri dalla porta granata. Ma Facundo ci arriva male, non si piega abbastanza e manda il pallone altissimo. Poi è ancor Cerci che ci prova in contropiede, senza molto successo perché Roncaglia e Gonzalo non gli concedono spazio. Mentre Borja Valero si dimostra grandissimo nella ripartenza riuscendo, con una di quelle giocate di fantasia nelle quali è maestro, a infilarsi addirittura in area ma la conclusione è fuori di un metro.

FACUNDO – Cerci sembra tarantolato, ma Roncaglia lo ferma alla grande. E Alessio mostra di non gradire il controllo dell’ex compagno e reagisce con un calcio che poteva meritare anche l’ammonizione. Così come ci sarebbe stato un giallo per Glik a valanga su Cuadrado. Ma la partita fila via piacevole. E la Fiorentina sfiora ancora il gol al 30: nuova geniale apertura di Borja Valero che libera Joaquin a due metri da Padelli, ma il pallone non è di quelli facili, lo spagnolo aggancia male e il tiro finisce, incredibilmente, molto a lato. Insiste Borja: tiro fuori si nuovo. Ed è in questi momenti che si nota quanto alla Fiorentina manchi lo stoccatore. Non a caso Montella chiede con insistenza alla società una prima e una seconda punta per coprire i grandi assenti, Pepito e Mario Gomez.

Il pericolo per i viola. Il contropiede di Cerci (38’) ma Nwto devia in angolo da campione. Risponde (43’) Cuadrado con una magia sulla destra, capace di mettere Borja in condizione di tirare da vicino, ma niente da fare: manca la stoccata vincente. Così la Fiorentina chiude, senza aver segnato, un primo tempo condotto alla grande ma condizionato dall’handicap: l’assenza del fromboliere.

Neto
Neto

PARATONA – Nel secondo tempo è Neto (7’) che deve rispondere da campione su uno spunto di Cerci scattato in contropiede dopo una lunga ma sterile azione della Fiorentina. Alessio imperversa e Roncaglia è costretto a ricorrere alle maniere forti. Talvolta troppo: al punto da rimediare il giallo.

Si muovono i viola. Borja Valero si avvicina ancora al gol. Invano. Montella prova la carta Iakovenko levando il poco pungente Ilicic. Ma Toro sempre pericoloso. Rimedia Neto. E davanti insiste Cuadrado che finisce in terra, steso da un colpo d’anca di un difensore granata, in piena area. Rigore? Qualche arbitro lo dà… Anche Iakovenko si a vivo davanti a Padelli, ma nemmeno lui è uno scardinatore. Per fortuna non lo è neanche Meggiorini che al 34’ si butta su un lancio quasi perfetto di Cerci, ma senza fortuna. Solo un brivido sulla schiena dei viola. Che cercano il gol fino alla fine. Ma la speranza s’infrange nell’ultimo tentativo di Savic che, di testa, non arriva all’appuntamento con quello che avrebbe potuto essere il pallone della vittoria.

FORMAZIONI E PAGELLE

TORINO: Padelli 6,5; Maksimovic 6; Glik 6,5; Moretti 6; Darnian 6; Gazzi 6; Basha 6 (dal 32’ st Brighi) ; Farnerud 6,5; Pasquale 6; Barreto 5,5 (dal 22’ st Meggiorini); Cerci 6,5. All.: Ventura 6

FIORENTINA. Neto 7; Tomovic 6; Gonzalo Rodriguez 6,5; Savic 6; Roncaglia 6,5; Pizarro 6,5; Mati Fernandez 6 (dal 32’ st Ambrosini); Borja Valero 7,5; Cuadrado 6,5; Joaquin 5,5 (dal 39’ st Matos); Ilicic 5,5 (dal 17’ st Iakovenko). All.: Montella 6,5

Arbitro: Valeri di Roma, 5


Sandro Bennucci

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