Appalti sottocosto negli aeroporti: due nuovi arresti

Servizi di facchinaggio in un aeroporto
Servizi di facchinaggio in un aeroporto
Servizi di facchinaggio in un aeroporto

TORINO – Si stringe anche in Toscana il cerchio della Guardia di Finanza intorno ai responsabili della maxi frode fiscale da oltre 21 milioni di euro, che coinvolge un gruppo di consorzi e cooperative di facchinaggio, tra cui la Punto It di Siena, che gestivano servizi a prezzi fuori mercato per sbaragliare la concorrenza. Avevano ottenuto così appalti, tra l’altro, in alcuni aeroporti italiani: il principale è quello di Torino Caselle ma anche scali in Toscana come Firenze, Grosseto e Pisa.

ARRESTATI – Due giorni fa sono stati arrestati, al loro rientro a Torino da un viaggio in Sudamerica, due imprenditori piemontesi: Davide Aversano, 45enne di Chieri (TO), e Filippo Spelta, 37enne di Pino Torinese (TO), per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, realizzata mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.  Il meccanismo illegale consisteva nell’ottenere appalti con prezzi ridottissimi e antieconomici, ma di «recuperare» i costi e il guadagno attraverso il mancato versamento di Iva e ritenute erariali.

EVASIONE – Complessivamente il giro di fatture è di circa 70 milioni con oltre 21 milioni di imposte evase. Nel caso della Punto It di Siena si tratterebbe rispettivamente di 4,7 milioni di «fatturato» e di quasi mezzo milione di frode fiscale.

PRECEDENTI – I due arresti di Torino si aggiungono a quelli eseguiti il 17 dicembre scorso, sempre dalle Fiamme Gialle del capoluogo piemontese, dell’imprenditore Giuseppe Di Pinto, di Rivalta (To), amministratore di diritto e di fatto della società consortile che era la «holding» di tutta la rete di consorzi di facchinaggio, i cui soci-lavoratori operavano ignari della frode fiscale che veniva effettuata alle loro spalle. Con lui era stato arrestato anche il commercialista Pierluigi Vigo di Chieri (To).

SEQUESTRI – I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Torino, oltre all’esecuzione delle misure restrittive nei confronti dei soggetti indagati, hanno dato corso a sequestri patrimoniali fino a concorrenza del valore dell’evasione constatata – pari a circa 21 milioni di euro – che hanno riguardato unità immobiliari, tra cui una villa di 16 vani sulle colline torinesi, autovetture, motociclette e conti correnti, per la successiva confisca a garanzia del credito erariale.

aeroporto, Guardia di Finanza


Sandro Addario

Giornalista

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