Renzi: Nardella sindaco di Firenze e Giani sottosegretario allo sport
FIRENZE – Serata convulsa, per Matteo Renzi in Palazzo Vecchio: divisa fra i nodi da sciogliere per il nuovo governo e quelli, altrettanti difficili, per la sua successione sulla poltrona di sindaco di Firenze. Sulla lista dei ministri, la partita è ancora sostanzialmente aperta (si parla di una cinquantina di nomi per dodici posti…), mentre sembra sia stata trovata una soluzione per evitare le primarie, e soprattutto una guerra fratricida fra renziani, per la poltrona di sindaco.
E’ molto probabile che Dario Nardella venga nominato vicesindaco, cioè riprenda il ruolo che aveva prima di diventare deputato, e che sia il reggente del Comune in vista della candidatura a primo cittadino nelle elezioni amministrative fissate per il 25 maggio, in concomitanza con le europee. Mentre a Eugenio Giani, che aveva già mobilitato i suoi per le primarie che si sarebbero dovute svolgere prima della fine di marzo, Renzi avrebbe offerto un’alternativa non disprezzabile: la poltrona di sottosegretario allo sport. Che potrebbe essere una sorta di vero e proprio ministero considerato che non sarebbe nelle intenzioni del futuro presidente del consiglio dedicare un dicastero alle attività sportive.
In effetti, Nardella è sempre stato considerato il delfino renziano numero uno. Non a caso vicesindaco della prima ora eppoi mandato in avanscoperta, a Roma, nella pattuglia renziana prima che l’ex sindaco Rottamatore diventasse segretario nazionale del Pd e prendesse possesso del partito e del governo. Il problema, per Renzi, era però l’impegno a far svolgere le primarie se non fosse stato ricandiodato a sindaco. Difficile far digerire a Eugenio Giani, un campione in fatto di preferenze, e per di più stimatissimo a Firenze, l’idea che non ci si dovesse contare e, in particolare, che non ci si dovesse scontrare. Ma l’ipotesi balenata in serata, ossia quella di far diventare il presidente del consiglio comunale (e anche consigliere regionale e presidente provinciale del Coni…) sottosegretario allo sport pare abbia allontanato nubi e problemi. Giani, a quano pare, potrebbe accettare di traslocare a Roma in una poltrona di governo. Che potrebbe durare anche fi no al 2018, nonostante la voglia di elezioni di Forza Italia. Non a caso, Silvio Berlusconi dice con fierezza: “Io sono stato l’ultimo premier eletto”. In effetti, i presidenti del consiglio dopo di lui sono stati in qualche modo “nominati”: Mario Monti, Enrico Letto e ora, appunto, Matteo Renzi. Che potrebbe non aver vita facile. Il primo test, sia pure indiretto su di lui, arriverà subito: domenica 16 febbraio si vota in Sardegna per la Regione. Alle urne un milione e mezzo di elettori. Berlusconi è andato a sostenere Ugo Cappellacci, mentre Renzi ha fatto campagna elettorale per Francesco Pigliaru. Scontro indiretto, certo, ma dal quale possono essere tratte … utili indicazioni prima che Renzi metta piede a Palazzo Chigi.