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Fiorentina, Montella: «Noi troppo stanchi»

Il tecnico viola Montella stasera non ha azzeccato la formazione
Il tecnico viola Montella stasera non ha azzeccato la formazione

FIRENZE. Stanchezza. Si tratta della parola d’ordine di Vincenzo Montella nella conferenza stampa del dopo-sconfitta con l’Inter. «Eravamo stanchi, non avevamo energie mentali per essere alti, nel primo tempo l’Inter è stata nettamente superiore, nella ripresa però la Fiorentina ha giocato alla pari dell’Inter», l’analisi del match del tecnico viola.

FUORIGIOCO. Quando gli chiedono se il gol decisivo di Icardi fosse in fuorigioco, il tecnico viola invece vorrebbe evitare polemiche ma qualcosa comunque dice. «Non mi pareva un episodio difficile da giudicare, ma l’errore comunque ci sta. Certo, dispiace aver perso due partite così (il riferimento è al match con il Napoli quando alla Fiorentina fu negato un rigore clamoroso, ndr)».

VITTORIA. Una battuta anche sulla possibilità che la Fiorentina potesse vincere, come ultimamente aveva sempre fatto. «Ci abbiamo provato anche stasera ma molti giocatori non riuscivano a resistere i 90 minuti. Percepivo che l’unico modo di creare qualche situazione era il doppio centravanti con Ilicic largo, anche se si trattava di una forzatura. Avevamo preparato la partita senza attaccanti ma con gli esterni molto alti, peccato. Andiamo comunque avanti fiduciosi».

FORMAZIONE.Nessun dramma, dunque ma quella formazione senza punte ha lasciato diversi dubbi agli addetti ai lavori. Matri sarà stato anche stanco, Gomez ha al massimo mezzora nelle gambe e Matos troppo leggerino per una sfida di questo livello, ma resta il fatto che lo schema con cui ha giocato la Fiorentina il primo tempo e metà del secondo non aveva molto senso.

FALSO NUEVE. Più che un «falso nueve» alla spagnola, Ilicic è sembrato infatti un falso e basta. In tutto il match, di lui pochissime tracce. Magari ha dato manforte al centrocampo arretrando spesso, ma se giochi di fatto centravanti e non ri rendi mai pericoloso c’è qualcosa che non va. A Joaquin, forse, è andata anche peggio. Nel senso che non ha mai trovato la posizione giusta tra le linee come voleva il tecnico.

GOMEZ. Al quarto d’ora della ripresa va a scaldarsi, dopo appena 7 minuti, Montella decide che il momento atteso da una città intera per cinque mesi esatti, è arrivato. Anche se l’Inter ha appena segnato con Icardi il gol del 2-1, la gente accoglie il tedesco come il Messia. C’è il classico “ohhh” ad accompagnarlo in campo al 22′ e 50 secondi esatti della ripresa. A lasciargli il posto è Joaquin ma questo pare quasi un dettaglio.

COLPO DI TESTA. Il primo pallone toccato dal panzer è un colpo di testa facile facile dopo neppure un minuto. Roba di ordinaria amministrazione a centrocampo sul rilancio del portiere, ma si tratta comunque del tocco che certifica il grande ritorno. E, incredibile ma vero, resta anche l’unica volta in cui Gomez enra nel vivo del gioco. Perché la sfera con le appariscenti scarpe verdi con cui si ripresenta in campo, non la toccherà nemmeno in una circostanza nei 27 minuti – recupero compreso – in cui resta sul terreno di gioco .

DOPPIO CENTRAVANTI. L’ultimo quarto d’ora i viola lo giocano con il doppio centravanti (da zero a due) ma il possesso palla della squadra di Montella è sterile: molta confusione e pochi cross per SuperMario e Matri, che però a sua volta non riesce a incidere nonostante un po’ di più del tedesco si faccia vedere. Potrebbe comunque essere la dimostrazione che i due hanno in effetti possibilità di giocare insieme – Gomez centrale, Matri che svaria su tutto il fronte offensivo a mo’ di guastatore – come ha sempre sostenuto la Fiorentina. In caso, si tratterebbe di una delle pochissime buone notizie della serata, anche se lo stesso Montella la etichetta come una «forzatura».


Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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