Allarme tablet e videogiochi: «Non più di 40 minuti al giorno»

FIRENZE – Tablet e videogiochi: non più di 40 minuti al giorno e mai prima di andare a letto. È uno degli argomenti che saranno trattati venerdì 7 marzo, in occasione dell’annuale seminario organizzato dall’Associazione ottici optometristi di Confcommercio Firenze, in collaborazione con l’università di Firenze – clinica oculistica. Ritrovo presso l’aula magna del Nuovo ingresso di Careggi, in largo Brambilla 3, a Firenze. Si parlerà delle lenti a contatto che, indossate la notte, permettono di correggere la vista durante il giorno, come della protezione dalla luce solare e della qualità della vita dopo l’intervento alla cataratta.
Il tema in generale riguarderà le controversie in ambito ottico-oftalmologico e vedrà il susseguirsi di interventi di ottici e medici oculisti. «Attenzione soprattutto ai bambini. – fa sapere Gianni Ristori, presidente dell’Associazione ottici optometristi, parlando di tablet e computer – È importante che non stiano più di quaranta minuti al giorno davanti a questi apparecchi. E che soprattutto non li usino prima di andare a letto». Il motivo sta nel fatto che gli schermi emettono luce blu-viola che può portare ad alterazioni del ciclo sonno-veglia. Anche gli adulti devono stare attenti. Come? Intanto mantenendo la giusta distanza dal tablet e, magari, utilizzando lenti apposite per filtrare la luce blu-viola.
Sulle lenti a contatto da mettere la notte per correggere i difetti visivi si esprime ancora Gianni Ristori: «Sono indicate soprattutto per i miopi entro le cinque diottrie. Ma prima bisogna analizzare bene la conformazione dell’occhio». Il seminario sarà anche l’occasione per ricordare l’inventore delle lenti a contatto morbide. Si tratta dell’ingegnere cecoslovacco Otto Wichterle, cui sarà dedicato un filmato ed una esposizione a fumetti per ripercorrere le tappe con cui arrivò alla sua invenzione. Ad introdurre la giornata sarà il professor Ugo Menchini, direttore della clinica oculistica di Careggi. «Un convegno particolarmente interessante perché mette a fuoco argomenti spesso non considerati nella giusta maniera attraverso il confronto tra medici oculisti e ottici».
