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Museo Nazionale del Bargello

Firenze, il Bargello: trionfo per le sale rinnovate

Museo Nazionale del Bargello
Museo Nazionale del Bargello

FIRENZE – Trionfo per le sale rinnovate. Al Museo Nazionale del Bargello sono stati presentati stamani, giovedì 6 marzo, i nuovi allestimenti delle due sale più importanti, la Sala di Michelangelo e la Sala dell’Armeria. Si è trattato di un lavoro architettonico e concettuale, molto accurato e avanzato, che ha restituito una diversa atmosfera agli ambienti e una dinamica più organica alle opere. Un ringraziamento speciale è stato rivolto dal direttore del Bargello, Beatrice Paolozzi Strozzi, a tutti coloro che hanno collaborato a questo progetto.

Le fasi di realizzazione sono state dirette dall’architetto responsabile del museo, Maria Cristina Valenti, e hanno contribuito tra gli altri il vicedirettore Ilaria Ciseri, Marino Marini, l’intero staff del museo e l’Associazione Amici del Bargello.

La Soprintendente del Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, ha commentato: «Il ritrovare e il riscoprire le potenzialità dei capolavori antichi è un modo per riflettere una nuova prospettiva di significato e splendore.»

MICHELANGELO – La Sala di Michelangelo appare ora più snella, priva di quell’accavallamento spaziale che si era creato nel corso degli anni.

Dalla prima esposizione del 1975 – progettata da Carlo Cresti, sotto la direzione di Luciano Berti – si sono susseguite diverse trasformazioni.

Dall’introduzione di sculture molto grandi, come il basamento originale del Perseo – in marmo e bronzo – di Federico Cellini (1500 – 1571) e il Bacco bronzeo del Giambologna (1529 – 1608), allo spostamento di altre opere, come la grande tavola dell’Allori con allegorie medicee, esposta dal 1982 nella sala Carrand.

Dal 2011, dopo la mostra dedicata ad Ammannati, si è cominciato a ripensare all’allestimento della Sala di Michelangelo, fino ad arrivare al risultato di oggi.

La nuova esposizione riesce a evidenziare  lo slancio del bronzo del Mercurio Volante del Giambologna (1529 – 1608) e la rotondità delle forme di Adamo ed Eva di Baccio Bandinelli (1493 – 1560). Anche la rotazione e l’altezza dei basamenti, su cui poggiano le sculture, creano una rotazione e un movimento nello spazio, esaltando così la figura serpentina tipica di Michelangelo.

ARMERIA – Il nuovo allestimento della Sala dell’Armeria ha fatto seguito alla scelta di esporre qui l’arazzo fiammingo di fine Quattrocento, L’assalto a Gerusalemme, di proprietà del Bargello e recentemente restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure.

La dislocazione delle vetrine da respiro alla collezione d’armi – di cui alcuni pezzi, ripresi dai magazzini, sono per la prima volta esposti – e i supporti moderni attribuiscono senso di pulizia all’esposizione.

I fucili, come l’archibugio a focile con baionetta dell’Emilia (1720 – 1730), i trofei,  le pistole e le armature – risalenti tra il 500 e il 700 – sono valorizzati grazie a un’estetica visiva, che riesce a far apprezzare la collezione anche a chi non è esperto d’armi.

NOVITA’- Tra le altre novità del Bargello, è stata presentata la nuova Guida ufficiale, in italiano e in inglese, curata dal direttore del museo Beatrice Paolozzi Strozzi, edita da Giunti Editore.

La guida spiega in dettaglio le opere principali di ogni sala oltre all’elenco completo – migliaia di opere – secondo la disposizione attuale.

Dopo quella del Supino del 1898, è da oggi disponibile il quinto volumetto sugli Acquisti e Donazioni del Bargello 2003-2013 – edita da SPES – dove sono illustrate a colori le 119 nuove opere entrate nelle collezioni del museo, grazie agli acquisti dello Stato alle donazioni private.

Le opere più importanti sono commentate in schede storico-critiche, a cura di Mercé Valderrey-Sànchez e Benedetta Chiesi.

 

 

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