Carceri, a Sollicciano arriva il rugby

FIRENZE – Una squadra di rugby fra i detenuti del carcere fiorentino di Sollicciano. Questa l’iniziativa «Rugby in carcere: la mèta è oltre», volta a portare la pratica sportiva all’interno delle mura del carcere. Tre le tappe del progetto: organizzare preliminarmente una partita tra due squadre di alto livello, da disputarsi all’interno di Sollicciano. Successivamente chiedere la disponibilità ai detenuti a mettersi in gioco e far partire gli allenamenti. Una volta raggiunto un livello soddisfacente, in campo per le prime partite esterne, da giocarsi contro squadre toscane.
L’idea segue esperienze già avviate in altre strutture penitenziarie. In Toscana ci sono Porto Azzurro e la Casa circondariale La Dogaia di Prato. Il progetto, patrocinato sia dal comune di Firenze che dalla Regione Toscana, è stato creato dal Centro sportivo italiano e dall’Opera Madonnina del Grappa, con la collaborazione della Società Firenze rugby 1931 e la Federazione italiana rugby. Alla presentazione di oggi erano presenti, fra gli altri, il vice presidente della regione Stefania Saccardi, il presidente del comitato Csi di Firenze Roberto Posarelli, il consigliere nazionale Fir responsabile dei progetti su rugby e carcere Stefano Cantoni, il cappellano del carcere di Sollicciano don Vincenzo Russo ed il consigliere di Firenze rugby 1931 Francesco Gramegna. «Ho seguito passo passo questa bellissima esperienza – ha spiegato Stefania Saccardi – fin dal suo concepimento, quando ancora ero al comune di Firenze. Adesso siamo quasi in dirittura d’arrivo e sono davvero orgogliosa di aver contribuito ad introdurre anche a Sollicciano la pratica di una disciplina come il rugby, una sorta di scuola di vita».
