A Firenze lo scandalo di «John Gabriel Borkman»
FIRENZE – Alla Pergola è di scena «John Gabriel Borkman», psicodramma a tinte cupe di Henrik Ibsen datato 1896, ma sempre attuale, visto che è incentrato su un grosso scandalo finanziario. Protagonista, un brillante e spregiudicato banchiere che, da genio della finanza quale tutti lo ritenevano, si ritrova ad essere un fallito.
A impersonarlo è Massimo Popolizio, attore teatrale amato da Ronconi, premiato col prestigioso «Ubu» nel 1995 e nel 2001, ma anche attore e doppiatore cinematografico e televisivo ben noto al grande pubblico, non fosse che per la parte da protagonista in «Romanzo criminale» e per il ruolo di Alfio Bracco in «La grande bellezza» (sua anche la voce di Lord Voldemort nella saga di Harry Potter e di Amleto e Otello nei film di Kenneth Branagh).
L’ascesa e la caduta del banchiere John Gabriel Borkman, l’espiazione e ricerca di un impossibile riscatto nell’intricato groviglio familiare e sentimentale di moglie e amante, sono per Ibsen materia per raccontare il travaglio vitale di grandi uomini con grandi progetti che si scontrano con il senso ultimo del loro operare, rispetto a sé e rispetto alla società.
La trama. L’abile Borkman, figlio di minatori divenuto grande banchiere, incorre in un clamoroso fallimento finanziario e si ritrova a scontare otto anni di prigione. Disonorato e disprezzato, non è però disposto a considerarsi un vinto e continua a credere nel valore demiurgico di quella che lui considera la sua missione. Si sente un artista della finanza, perché il suo obiettivo non è l’arricchimento personale, ma la realizzazione del sogno del benessere collettivo: estrarre dalla terra la materia prima e farne futuro e progresso per l’umanità. Negli otto anni di isolamento ha un solo amico, Foldal, autore di un testo mai pubblicato, in un duplicarsi di sogni irrealizzati e fallimenti. Attorno a Borkman stanno le gemelle Rentheim (Lucrezia Lante della Rovere e Manuela Mandracchia), una sua moglie, l’altra ex-amante, e i loro figli ventenni dei due uomini, che non condividono i sogni dei padri e che, consapevoli della limitatezza del loro agire e della brevità della vita, corrono a bruciarla.
Così spiega la scelta del testo e l’allestimento il regista Piero Maccarinelli: «Un’analisi lucida, filosofica e poetica, ma anche concretamente feroce e tragicomica del destino che fa di ognuno un prevaricatore, un umiliato e offeso, che fa di ogni affermazione vitale anche un gesto di violenza. Un Borkman per provare a comunicare ai nostri contemporanei le geniali parole di Ibsen, in un’ambientazione volutamente essenziale e più vicina a noi. Credo che tutto questo sia un materiale violentemente contemporaneo, con un plusvalore, se ad interpretare questo grande testo è una generazione di attori che ha potuto sfiorare le utopie da un lato e che ne ha visto la devastazione dall’altro».
Teatro della Pergola, via della Pergola 18, Firenze
Da martedì 18 a domenica 23 marzo 2014
ARTISTI RIUNITI in collaborazione con TEATRO ELISEO presentano
MASSIMO POPOLIZIO in «John Gabriel Borkman» di Henrik Ibsen
traduzione Claudio Magris, adattamento e regia Piero Maccarinelli
con Lucrezia Lante Della Rovere, Manuela Mandracchia e Mauro Avogadro e con Alex Cendron, Ilaria Genatiempo, Camilla Diana
scene da un’idea di Carlo De Marino, costumi Gianluca Sbicca, luci Umile Vainieri, musiche Antonio Di Pofi
Info: www.teatrodellapergola.com
Orario spettacoli: dal martedì al sabato: ore 20.45, domenica: ore 15.45. Lunedì riposo.
Mercoledì 19 marzo ore 18.00 Massimo Popolizio e la Compagnia incontrano il pubblico. Ingresso libero