Moby Prince, verso una commissione d’inchiesta

LIVORNO – Sta per essere scritto un nuovo capitolo nella tragedia infinita del Moby Prince. Dopo anni di processi, svolte e delusioni ora è la politica ad accelerare. «Finalmente ci siamo. Nel giro di poco tempo avremo una legge che istituirà una commissione parlamentare di inchiesta sulla tragedia del Moby». Così Luchino Chessa, figlio del comandante del traghetto sul quale morirono 140 persone la sera del 10 aprile del 1991 in rada a Livorno, commenta la richiesta di una commissione di inchiesta dei senatori del M5S che annunciano di aver pronto un disegno di legge per realizzare l’obiettivo.
Il 5 maggio 2010 fu presentata dalla Procura della Repubblica di Livorno e accolta dal gip di Livorno la richiesta di archiviazione in merito al nuovo processo richiesto dai figli del comandante Ugo Chessa. Dalle aule giudiziarie non sono emerse responsabilità per la tragedia. La notte del 10 aprile ’91 il Moby entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo, si sviluppò un incendio che causò la morte di tutti i passeggeri a bordo del traghetto, tranne il giovane mozzo Alessio Bertrand. Il 28 maggio 1998, la nave (posta sotto sequestro) affondò nelle acque del Porto di Livorno mentre era ormeggiata alla banchina; fu poi recuperata e avviata alla demolizione in Turchia.
