
Pensioni, ecco il piano per ricalcolarle e tagliarle dal 10 al 30%

Lo Stato non sa più dove trovare soldi e ora prende in seria considerazione l’ipotesi di ridurre sensibilmente le pensioni. Come? Ricalcolando tutte quelle che vengono liquidate col sistema retributivo con l’applicazione del contributivo. Risultato? Un taglio netto capace di variare dal 10% per le pensioni più basse (425 euro al mese) fino al 30% per quelle più elevate (oltre i 3.000 al mese).
Possibile? E i diritti acquisiti attraverso un patto che fra Stato e cittadini che dovrebbe essere intoccabile? In vece la Commissione lavoro della Camera ci starebbe provando.
COMMISSIONE – È questo ciò che emerge della recente audizione del Direttore Generale dell’Inps al quale la Commissione ha richiesto lumi sulla possibilità di procedere a tale operazione. La risposta: possibile per i privati, più complicato per i pubblici, ma dedicando strutture e mezzi all’operazione si potrebbe giungere alla conclusione in un lasso di tempo non biblico.
PENSIONI – Si tratta di porre mano a circa 18 milioni di pensioni per ricostruire la posizione previdenziale dei singoli soggetti. Occorre ricalcolare l’ammontare di quanto dovuto mettendo in colonna tutti i versamenti e tutti i rendimenti maturati da ciascuno. Tenendo conto che le varie posizioni hanno una storia e un andamento differente. In concreto il passaggio da un sistema all’altro limerebbe di molto gli assegni mensili, come indicato nel breve studio e nella tabella allegata, curati da un sito specializzato.
CAMBIAMENTO – Il sistema retributivo consiste nel calcolare la pensione in base alle retribuzioni degli ultimi dieci anni. Il contributivo prevede invece di calcolare la pensione attraverso gli stipendi di tutta la vita lavorativa. Finora ogni tentativo di ricorrere al contributivo, anche per coloro che ne erano rimasti fuori soprattutto perchè lavoravano nei tempi in cui esisteva il retributivo, era stato scartato tenuto conto delle difficoltà dell’operazione. Ora lo Stato potrebbe fare strame di ogni regola civile e legale (la cancellazione retroattiva di un diritto acquisito e consolidato).
CALCOLI – Secondo i calcoli effettuati nello studio citato il sistema retributivo, calcolato sullo stipendio degli ultimi 5 anni, comporterebbe per gli interessati un vantaggio fino al 34%.. Lo stesso sito ha calcolato che lo «squilibrio» così determinato per i privati, pensionati a partire dal 2008, sarebbe di 3,5 miliardi; per i pubblici la stima è di 2,5 miliardi.
RENZI – In tutto, guarda caso, proprio quei 6 miliardi di euro che servirebbero per il 2014 al premier Renzi per erogare il bonus di 80 € ai lavoratori dipendenti a partire da maggio, promesso a suon di slides. Se ciò fosse vero, il Governo offrirebbe, per motivi propagandistici e d’immagine, una briciola ai lavoratori e taglierebbe notevolmente gli assegni dei pensionati, che sono già stati sacrificati da precedenti provvedimenti e manovre. Mentre i costi della politica non diminuiscono mai, come risulterebbe da alcuni calcoli sui presunti vantaggi della trasformazione delle province, il primo provvedimento decantato dal Governo e dai suoi sostenitori, che in realtà potrebbe comportare addirittura ulteriori costi.
Governo Renzi, pensionati, tasse

Loredana Massaro
Mi chiedo: perchè lo Stato non fissa per legge un tetto massimo di vita diciamo 75 anni, poi allo scadere dell’età distribuisce ai pensionati una bella pillola di cianuro provvedendo a suo carico ad una morte assistita, in questo modo pagherebbe le pensioni solo per 9 anni, un bel risparmio di denaro, perchè far vivere i pensionati in condizioni di indigenza? mi sembra una vera crudeltà, non solo l’individuo deve lavorare fino a 66 anni, pagando un esoso prelievo fiscale senza avere alcun servizio in cambio, ma dopo, quando è anziano e dunque più fragile deve essere costretto a vivere con una pensione che rispetto allo stipendio è inferiore del 34% , sinceramente è meglio morire che vivere non avendo i soldi per curarsi, mangiare ecc. Sono stufa di questa politica che ha governato senza alcuna lungimiranza, che non ha saputo tutelare i propri cittadini, che ha concesso pensioni con 15/20 anni di servizio e mentre i pensionai baby si sono goduti la vita da giovani, ora noi ormai anziani, dopo 42 anni di servizio dobbiamo vivere in condizioni di indigenza