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Via Faenza, nel tratto verso la Fortezza, è una camera a gas

Firenze, giovedì nero per il traffico. Paralizzate le strade in zona Stazione

Via Faenza, nel tratto verso la Fortezza, è una camera a gas
Via Faenza, nel tratto verso la Fortezza, è una camera a gas

FIRENZE – Giovedì nero per il traffico a Firenze. Alle 19 era praticamente impossibile transitare sui viali, in particolare nella zona vicino alla Fortezza e alla Stazione. Auto quasi ferme, con la polizia municipale che ha dovuto attivare la manovra manuale dei semafori all’incrocio tra viale Lavagnini, via Poliziano e via Santa Caterina d’Alessandria, in direzione di piazza Indipendenza e via Nazionale. Il motivo? Le strade non «ricevono» più il traffico e c’è il rischio che restino ferme agli incroci determinandone la paralisi.

Intorno alle 19.30 via Santa Caterina d’Alessandria è paralizzata. Le auto non riescono a procedere se non di pochi metri ogni cinque minuti.

Auto ferme e perfino motorini in quella che è sempre più una camera a gas: via Faenza, nel tratto tra via Cennini e via Fausto Dionisi. I nomi (dal punto di vista stradale) forse dicono poco, ma si tratta dell’unica via di uscita dalla Stazione di Santa Maria Novella, verso Piazza Adua, per raggiungere la Fortezza e i viali. Una delle strade più «battute» di Firenze e al tempo stesso una delle più dissetate per la presenza di un sempre maggior numero di buche. Per gli abitanti ma anche per i passanti l’aria è realmente irrespirabile, con le persone che camminano con fazzoletti sulla bocca.

Stessa situazione anche tra via della Scala e viale Belfiore in direzione via delle Porte Nuove. Pattuglie della polizia municipale sono sul posto, per evitare che il traffico si «pianti» definitivamente. Difficoltà anche in uscita dalla città, specie in zona ponte della Vittoria verso la Fi-Pi-Li, ma anche a sud sui lungarni verso Gavinana e l’autostrada. A contribuire a questa situazione è anche lo sciopero nazionale dei treni, iniziato a mezzanotte e che terminerà alle 21 di stasera. Solo dopo quell’ora le cose dovrebbero riprendere, lentamente, la normalità.

 

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