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I Carabinieri celebrano i loro 155 anni in Toscana

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FIRENZE – I Carabinieri della Toscana hanno celebrato i 200 anni della fondazione dell’Arma e i 155 anni della presenza in Toscana. Una cerimonia militare all’interno della caserma Baldissera, sede del comando Legione, aperta solo alle autorità e alle rappresentanze dei reparti operanti nella regione. Chiusa invece al al pubblico da quando, per una motivazione ancora tutta da capire, il governo Letta decise lo scorso anno di non celebrare più le ricorrenze delle forze armate e dei corpi di polizia in mezzo alla gente, in nome di un asserito risparmio di costi.

Un reparto di formazione, agli ordini del capitano Luca Mercadante comandante della Compagnia di Figline Incisa Valdarno, ha reso gli onori alla Bandiera di guerra del 6° Battaglione Toscana e quindi ai generali Aldo Visone e Alberto Mosca, rispettivamente comandante della Scuola Marescialli e Brigadieri e della Legione Toscana.

Generale Alberto Mosca
Generale Alberto Mosca

Nel suo intervento, il generale Mosca ha sottolineato come le 324 stazioni dell’Arma in Toscana «unico presidio di riferimento per circa l’80% della popolazione» sono ormai diventate «il perno essenziale del controllo del territorio e fonte di rassicurazione sociale per le comunità, specie in un momento particolarmente delicato qual è l’attuale». Leggi qui iltesto integrale del discorso del generale Mosca.

Tra le novità presenti sul piazzale della caserma anche un nuovissimo furgone Ducato Maxi, il primo del genere in Italia, completamente dedicato al Nucleo Artificieri Antisabotaggio. Una vera e propria stazione mobile in grado di manovrare fino a una distanza di 300 metri il «robottino» di bordo che interviene per disinnescare ordigni. Il mezzo entra oggi in servizio presso il comando provinciale di Firenze ma sarà operativo per tutto il territorio regionale.

CARABINIERI PREMIATI

Sono stati infine consegnati riconoscimenti consegnati a militari che si sono distinti in attività di servizio. Ecco i nomi.

Encomio solenne del Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri come prima attestazione di merito a

– Luogotenenti Nunzio Di Pierro e Massimo Mulas, Appuntato Valerio Fontanarossa (comandante, vice comandante e prodiere della Motovedetta d’altura di Porto S.Stefano), appuntato scelto Alessio Bartolini della Stazione Isole del Giglio, Appuntato Giuseppe Lepore Comandante Motovedetta Isola del Giglio per il loro tempestivo intervento a favore di persone in mare durante il naufragio della Costa Concordia nella notte del 13 gennaio 2012.

Brigadiere Marco Manetta addetto Stazione Aulla (Ms), Appuntato Scelto Luigi Buonanno addetto Stazione Fivizzano (Ms), Carabiniere Fabio Zannella addetto Stazione Aulla per il soccorso alle popolazioni vittime dell’alluvione in Lunigiana nell’ottobre 2011.

Encomio semplice del Comandante interregionale Carabinieri «Ogaden» al Maggiore Carmine Rosciano Comandante del Nucleo Investigativo di Firenze, per attività investigative anticamorra in provincia di Caserta e nel territorio nazionale, dal luglio 2011 al dicembre 2012.

Encomio semplice del Comandante della Legione Carabinieri Toscana all’Appuntato Scelto Andrea Fabbri Addetto Centrale Operativa Borgo S.Lorenzo (FI), per aver salvato la vita ad una donna che rischiava di annegare nel lago di Bilancino il 3 luglio 2013.

L’Arma dei Carabinieri, nell’anno del bicentenario della fondazione, ricorda e rinnova la sua riconoscenza all’eroe carabiniere medaglia d’oro al merito civile «alla memoria» Ridolfo Colzi, con la consegna di un attestato di riconoscenza aMiranda Fossi, nipote del caduto e detentrice dell’onorificenza. Questa la motivazione: «Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, in servizio presso il posto fisso di bretto inferiore, unitamente ad altri commilitoni, veniva catturato da truppe irregolari di partigiani slavi, che, a tappe forzate, lo conducevano sull’altopiano di Malga Bala. Imprigionato all’interno di un casolare, subiva disumane torture che sopportava con stoica dignità di soldato, fino a quando, dopo aver patito atroci sofferenze, veniva barbaramente trucidato. Preclaro esempio di amor patrio, di senso dell’onore e del dovere, spinto fino all’estremo sacrificio»Malga Bala (Slovenia), 23 – 25 Marzo 1944


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Sandro Addario

Giornalista

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