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La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti in Toscana

Corruzione: non solo mazzette, ma anche danno erariale da chi ricopre pubblici incarichi

Siamo daccapo. Sembra che l’Italia non debba cambiare mai. Gli episodi di corruzione verificatisi a Milano (Expo 2015) e a Venezia (Mose)  provocano nuova indignazione,  dipingendo un Paese inaffidabile e incapace di far rispettare regole comportamentali di correttezza amministrativa. Ciò colpisce non solo le casse dello Stato ma anche il suo prestigio internazionale. Il Governo ha preannunciato nuovi provvedimenti legislativi per inasprire le sanzioni penali ed amministrative, anche modificando le regole di affidamento e conduzione delle opere pubbliche rendendo più facile individuare i responsabili del procedimento ovvero di chi si assume il compito di controllare ciò che negli appalti avviene.

Il tema corruzione non riguarda solo i politici ma anche le burocrazie e i controllori istituzionali del buon andamento delle procedure amministrative. La discussione che si è aperta è di sicuro interesse, vista la posta in palio, e in essa non mi è dato cogliere – fra le varie proposte – un aspetto tutt’altro che secondario ovvero come allontanare dagli incarichi pubblici non solo chi intasca tangenti ma anche chi, nell’esercizio delle proprie funzioni, si rende responsabile di “danno erariale” sanzionato dalla Corte dei Conti.

Si tratta di persone che hanno elargito indebitamente incarichi professionali inutili, contributi a vario titolo o altro che non risulti funzionale ai compiti loro assegnati. Molto spesso dietro questi comportamenti si nascondano elargizioni destinate ad altri scopi come ad esempio sostenere attività politica. Occorrerebbe, per chi ne ha la possibilità, svolgere una ricerca delle sentenze della Corte dei Conti dalla quale emergeranno i nomi dei responsabili ed i loro collegamenti con il mondo della politica od altro che si voglia. Sono certo che i risultati saranno di grande interesse e potranno costituire un sicuro spunto per l’aggiornamento della normativa anti-corruzione, troppe volte inasprita senza alcun risultato pratico.

corte dei conti, pubblica amministrazione


Francesco Bosi

Responsabile per la Difesa dell'Udc
già Sottosegretario di Stato alla Difesa
redazione@firenzepost.it

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