Carrara, operaio sale su un silos di 30 metri: «Se Renzi non mi aiuta non scendo»

CARRARA – Minaccia gesti clamorosi se non potrà parlare con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. È la protesta di un operaio dell’azienda Fermet di Carrara, che opera nel settore dei rottami metallici. L’uomo è salito stamani 16 giugno su un silos alto una trentina di metri all’interno dello stabilimento di via Aurelia e ha esposto una bandiera della Fiom-Cgil. Nel tardo pomeriggio si trovava ancora lassù, senza demordere dalla sua iniziativa.
Già in passato aveva messo in atto una clamorosa iniziativa del genere. Adesso il suo obiettivo è di far sapere a tutti, a partire dal primo ministro, che lui e ad altri tre dipendenti dell’azienda non stanno ricevendo, da marzo, l’indennità di cassa integrazione in deroga. Per lui e per i suoi compagni la prospettiva è di restare senza più alcuna copertura economica di ammortizzatori sociali dall’estate in poi.
«Presidente Renzi, aiutami a capire cosa devo fare, cosa devo aspettare. Organizza un tavolo. Io non scendo finché non mi dici che lo farai», ha detto l’operaio nel suo appello, oggi, a Matteo Renzi. Il titolare dell’azienda, che si trova in regime di concordato fallimentare, ha cercato di parlarci ma non l’ha convinto a scendere. Dal canto suo la Regione Toscana ha formalmente autorizzato oggi l’Inps a pagare le cifre rimaste in arretrato della cassa integrazione in deroga per diverse aziende toscane in crisi, fra cui anche la Fermet dove lavora l’operaio che è salito sul silos.
