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Bottiglie di plastica riciclata in Toscana

Firenze, dopo bottiglie e flaconi si riciclano anche gli imballaggi

Bottiglie di plastica riciclata in Toscana
Bottiglie di plastica riciclata in Toscana

FIRENZE – Nuova sfida della Regione Toscana sul fronte del riciclo e del recupero delle frazioni di rifiuti più critiche da gestire. Una sfida che si rafforza grazie alla firma dell’accordo con Revet, Revet Recycling, Corepla, Conai e Anci Toscana.

Obiettivo dell’accordo è massimizzare il riciclo delle plastiche miste provenienti dalle raccolte differenziate toscane e rendere la nostra regione sempre più un modello industriale di eccellenza. Si vuole promuovere e incrementare la filiera industriale toscana di selezione, riciclo e granulazione delle plastiche miste raccolte e selezionate negli impianti del sistema Revet, e infine avviate a riciclo nell’impianto di granulazione di Revet Recycling che è in grado di produrre un granulo adatto alla stampa ad iniezione o a soffiaggio per realizzare qualsiasi manufatto plastico.

Con il primo accordo del 2009 Regione Toscana, Corepla e Revet spa, hanno promosso ricerche e azioni necessarie per lo sviluppo di un «Progetto di riciclaggio delle materie Plastiche». Poi, nel 2010 è arrivato il protocollo di intesa tra Regione Toscana, Corepla, Revet spa, Anci, Anci – Toscana, Pont – Tech scrl per avviare il riciclo del Plasmix derivato dall’attività di selezione delle raccolte differenziate effettuata nell’impianto Revet spa. Si sono realizzati arredamenti per esterni, pannelli fonoassorbenti, profilati cavi per prefabbricati, particolari per automotive, pallet.

Sono stati ammessi a finanziamento oltre 140 comuni che hanno acquistato prodotti in plastica riciclata (prevalentemente giochi e arredi per giardini pubblici) per oltre 5 milioni di euro, ricevendo un contributo di oltre 2,2 milioni di euro.

«Grazie al dialogo aperto con Corepla, Regione Toscana, insieme a Revet, da qualche anno è sulla ribalta europea grazie al riciclo che riesce a fare delle plastiche miste provenienti dalla raccolta differenziata fatta dai cittadini e di questo siamo orgogliosi –ha detto l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini– Mentre quasi ovunque, compresa la Germania, tale frazione viene generalmente avviata a recupero energetico o allo smaltimento in discarica in Toscana, grazie a ricerca e know-how di avanguardia, assume la forma di oggetti di consumo. Passaggi non scontati e di valore che vanno nella direzione della salvaguardia dell’ambiente e del consolidamento della green economy, creano nuovi settori produttivi e aprono nuove opportunità di lavoro, un aspetto che ci sta molto a cuore nell’attuale situazione di crescente disoccupazione».

Giorgio Quagliuolo, presidente Corepla, sottolinea: «Dare valore anche alle plastiche miste contribuendo a sviluppare applicazioni e sinergie in grado di aumentare il riciclo degli imballaggi in plastica a costi sostenibili promuovendo nel contempo il mercato delle materie riciclate, è un’opportunità per tutta la filiera che volentieri cogliamo».

«Revet e Revet Recycling –spiega il presidente Valerio Caramassi– hanno investito (anche in ricerca) e agiscono sulla base di leggi e norme che presiedono il settore e che prevedono una gerarchia precisa nella gestione dei rifiuti: prevenzione, riuso, riciclo, e solo dopo il recupero energetico e infine la discarica. Ma operano anche sulla base degli obiettivi di sistema; sulla base delle convenienze ambientali di sistema e infine anche sulla base delle convenienze economiche di sistema».

«La Toscana –conclude l’amministratore delegato di Revet Recycling, Emanuele Rappa– ha deciso di praticare concretamente l’obiettivo di ridare valore a circa 20 mila tonnellate di plasmix che ogni anno vengono raccolte e selezionate in questa regione. Un obiettivo che trova in Revet Recycling la necessaria strategia industriale».

«Il nostro motivo di soddisfazione -ha detto Alessandro Pesci, segretario generale Anci Toscana– sta soprattutto nel fatto che ad essere premiata non è soltanto la raccolta differenziata, ma anche i progetti di avvio a riciclo di quelle frazioni estranee (plasimx) che in altre regioni vengono termovalorizzate. In Toscana invece,attraverso l’intesa tra i diversi livelli istituzionali, queste ultime vengono inserite in ulteriori progetti di riciclo e quindi utilizzate dall’industria».


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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