Concordia, viaggio pericoloso verso Genova? Il ministro Galletti rassicura Ségolène Royal via Twitter

MILANO – Una foto insieme con il sorriso sulle labbra, un messaggio telegrafico e rassicurante: «Remise documents sur déplacement #CostaConcordia et mesures de précaution par le Ministre Italien de l’Environnement» (Il ministro dell’Ambiente italiano mi ha consegnato i documenti e le misure di precauzione sul viaggio della Costa Concordia, ndr.)».
Così il ministro dell’Ambiente francese, Ségolène Royal ha sottolineato via Twitter oggi 17 luglio il buon fine dell’incontro avuto a Milano, durante un vertice dei ministri dell’Ambiente e del Lavoro dell’Unione europea, con il suo omologo italiano Gian Luca Galletti. Al centro dei colloqui fra i due la questione del passaggio del relitto della nave Costa Concordia di fronte alla Corsica, in particolare a Capo Corso, durante il previsto viaggio fino a Genova, la prossima settimana.
I francesi avevano chiesto all’Italia garanzie precise sui possibili sversamenti in mare – non esclusi in assoluto neppure da Costa Crociere – di idrocarburi e sostanze inquinanti. E chiarezza sulla rotta che la Concordia seguirà, dato che, secondo i transalpini, il passaggio vicino alle acque francesi avverrebbe a «soli 25 chilometri da Capo Corso». Inoltre, secondo quanto riportato da vari media transalpini, la Royal era pronta, in caso di mancate garanzie da parte italiana sull’assenza di ogni sorta di sversamento in acque corse, a chiedere formalmente lo stop al viaggio della Concordia dal Giglio a Genova.
Sempre su Twitter, Galletti aveva da poco pubblicamente risposto alle preoccupazioni francesi che rischiavano di innescare una polemica internazionale ancora prima della partenza della Concordia dal Giglio: «Sulla #Concordia siamo e saremo controllori rigorosi. Nessuno più di noi ha a cuore il nostro mare», aveva twittato il ministro del Governo Renzi. In formato elettronico o meno i francesi riceveranno i documenti relativi alle misure di sicurezza elaborati da Carnival (il gruppo americano che controlla Costa Crociere) e Protezione civile per l’operazione di spostamento del relitto della Concordia fino al porto di Genova.
Tutto è bene quel che finisce bene? Sembra di sì, almeno su Twitter. E invece no. Il social network riserva anche aspri commenti all’insegna dell’ironia ai tweet ufficiali degli uomini e delle donne delle istituzioni. Ma qualche volta volano anche schiaffoni (in formato elettronico). E così quando Galletti twitta che «(…) nessuno più di noi ha a cuore il nostro mare», Simona Fersini gli chiede sarcasticamente «è per questo che volete far venire le petroliere a #Taranto con il progetto #temparossa?». Non va meglio a Ségolène Royal, alle cui rassicurazioni e alla cui foto di gran sorrisi con Galletti replicano i cittadini d’Oltralpe, come Lise: «A l’origine de cette opération : l’horreur et la mort pour des passagers. Sourires limite/indécence» (sorrisi al limite dell’indecenza, ndr.).
Resta da capire se in Corsica si sentano rassicurati. Sul suo profilo twitter, il sindaco di Bastia, Gilles Simeoni, che aveva costretto la Royal a intervenire ufficialmente sulla vicenda Costa Concordia, oggi ha riportato il testo di una dura mozione assunta da un’assemblea di 50 sindaci dell’Alta Corsica con Maria Giudicelli, responsabile del Padduc (Plan d’aménagement et de développement durable de la Corse). Nella mozione i corsi «biasimano vivamente» che lo Stato centrale francese «non li abbia consultati» sulla vicenda del passaggio della Concordia, esigono che «assicurazioni ufficiali basate su documenti incontestabili siano prodotti dallo Stato circa il rischio di inquinamento» e domandano «al Governo e a Ségolène Royal di prendere ogni misura necessaria a evitare i rischi, compreso, se del caso, la modifica del tragitto previsto» della Concordia davanti a Capo Corso.
Al Giglio, intanto, proseguono le operazioni per completare il rigalleggiamento della Concordia. Per la prima volta, però, la notte scorsa ingegneri, tecnici e operai hanno dovuto fermarsi per alcune ore: il vento forte ha soffiato fino a 27 nodi. A questo punto la data più probabile per la partenza del relitto verso Genova «potrebbe slittare a martedì 22 luglio» ha spiegato il Capo della protezione civile Franco Gabrielli, dopo che ieri era stata ribadita quale data di partenza lunedì 21 luglio. A complicare la situazione ci sono anche le condizioni meteomarine che non si prevedono ottime per lunedì. E il pericolo di sversamenti inquinanti? «I dati di Arpat e Istituto di Sanità sono positivi – spiega Gabrielli – le condizioni dell’acqua sono buone, l’impatto inquinante inesistente».
