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Ottocento ebrei devono la vita a Gino Bartali

Firenze celebra il centenario di Bartali. Nardella: «Ci ricandidiamo per ospitare la partenza del Tour in onore di Gino»

Gino Bartali, campione di ciclismo e di umanità
Gino Bartali, campione di ciclismo e di umanità

FIRENZE – La Toscana e Firenze in particolare possono essere il punto di partenza del Tour de France, nel nome del ciclismo e di Gino Bartali, di cui ricorrono, domani, i cento anni dalla nascita. «Quest’anno avrebbe potuto essere l’anno della partenza del tour dalla Toscana e da Firenze – ha detto oggi 17 luglio il sindaco Dario Nardella alla presentazione in Palazzo Vecchio di un libro di Oliviero Beha dedicato alla figura di Bartali -, ma hanno vinto gli inglesi. Però, come per i ciclisti, che quando cadono si rimettono in piedi, credo che anche Firenze debba provare a ricandidarsi per la partenza del Tour de France nel nome di Bartali e della grande tradizione toscana e forti del successo dei Mondiali che si sono svolti lo scorso anno».

La presentazione del libro di Beha è arrivata alla vigilia delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Bartali. E il sindaco Nardella ha preso l’impegno di assicurare che fra i ragazzi delle scuole fiorentine venga fatta conoscere la vita del grande campione di ciclismo. Così dal prossimo anno scolastico gli studenti potranno sentir parlare di Gino Bartali ciclista, di giro d’Italia e di Tour de France ma anche del Bartali uomo, di umana solidarietà, di Shoah. Quest’ultimo aspetto è stato sottolineato dal rabbino capo di Firenze Rav Yosef Levi, presente all’incontro. Levi ha ricordato la valenza della figura del «Giusto» per il popolo d’Israele, dato che Gino Bartali è stato riconosciuto «Giusto fra le Nazioni» l’anno scorso: salvò la vita di 800 ebrei perseguitati dai nazifascisti durante la seconda guerra mondiale.

Così a cento anni dalla nascita, il 18 luglio 1914, Firenze e la Toscana celebrano Gino Bartali. Molte le iniziative in programma tra Firenze e Bagno a Ripoli fino a sabato 19 luglio: presentazioni di libri, mostre, cena sotto le stelle e pedalata storica, tutti eventi dedicati al campione delle due ruote. In una iniziativa parallela a quella di Palazzo Vecchio, ieri il consigliere regionale Eugenio Giani ha ricordato il Bartali sportivo, il grande atleta ma anche l’uomo. «Il museo Gino Bartali fu da lui fortemente voluto – ha spiegato il direttore Andrea Bresci – però non come tempio a lui dedicato ma come luogo della memoria per tutti i ciclisti, anche quelli meno fortunati di lui. Anche da qui si vede la grandezza e l’umiltà del personaggio».

Tra gli eventi in programma, domani, venerdì 18 luglio, alle 10 l’apertura del museo con la benedizione di monsignor Betori, vescovo di Firenze, l’inaugurazione della collettiva di pittura sul ciclista, a cura dell’associazione Toscana Arte-Cultura e la proiezione di filmati inediti. Alle 10.30 omaggio alla tomba di Bartali e alle 13 apertura della mostra auto-moto-biciclette dei mestieri della collezione di Marco Paoletti. Nel pomeriggio alle 17 presentazione del libro «Bartali su strada più forte di tutti» di Giovanni Castagnoli, alle 17.30 presentazione del libro «Gino Bartali l’uomo d’acciaio che salvò l’Italia» di Giancarlo Governi e alle 18.15 esibizione di Giuliano Calore, recordman di ciclismo estremo. Alle 18.45 sfilata del corteo storico della contrada Alfiere di Bagno a Ripoli e alle 20.15 cena sotto le stelle, sulla terrazza del Museo in compagnia di comici toscani e personaggi del mondo sportivo. Evento da non perdere sabato 19 luglio è la pedalata storica, organizzata da A.S.D. Supra-Vires Audaces. Per informazioni: info@ciclomuseo-bartali.it

gino bartali

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