Calcio, Nazionale: Tavecchio chiama Antonio Conte…

“Mi sono alzato all’alba – ha detto Carlo Tavecchio nel più importante day after della sua carriera – Sulla nomina del nuovo Ct? Ho parlato con Conte e qualche altro…”.
Come dire che il suo commissario tecnico preferito (da lui o dai suoi sponsor) è proprio Antonio Conte, ex allenatore della Juve, come peraltro ebbe a confermare ad un falso Luciano Moggi che gli telefonò per una burla della trasmissione radiofonica Zanzara. Il 28 luglio Andrea Merku si finse Luciano Moggi, ma per Tavecchio la telefonata era vera e assolutamente sincera. Tavecchio si rivolse al falso Luciano con un affettuoso caro amico come se il tornado che ha travolto il calcio italiano fosse stato un semplice temporale d’agosto. Come a dire scordiamoci o’ passato. Anzi, Tavecchio non si spiegava l’avversità di Andrea Agnelli e rivolgendosi al Moggi non Moggi domandò se lui avesse una spiegazione. Con tono un po’ sconcertante, colui che da ieri occupa il più alto scranno del calcio italiano, conversava amabilmente con il più importante imputato dell’ultima Calciopoli, denunciando una familiarità così amichevole che può ora apparire inopportuna.
Antonio Conte, insomma, è il papabile. E’ gradito a Galliani, Lotito e al neo presidente Tavecchio. Vero che Conte ha un palmares invidiabile: cinque scudetti da calciatore, una coppa Italia, due supercoppe, una coppa Uefa, una Champions, una coppa intercontinentale, una supercoppa Uefa. Da allenatore tre scudetti e due supercoppe. Tutto con la Juventus. Per il resto ha vinto un titolo cadetto con il Bari. Si è guadagnato anche due panchine (argento e oro) oltre ad altre onorificenze. Una vita in bianconero, con qualche pausa felice ed altre meno. Bene in panchina ma, c’è qualche neo sulla sua carta etica. Il 10 agosto 2012 Antonio Conte fu squalificato dal tribunale sportivo a dieci mesi per omessa denuncia, sentenza che fu ridotta a quattro mesi dal Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport (Tnas). Nel luglio 2013 fu inserito nella lista degli indagati dalla Procura di Cremona, sempre a proposito di frode sportiva.
“La Federcalcio è affiliata alla Fifa e all’Uefa – recita lo statuto ufficiale – pertanto la Figc, le leghe, le società, gli atleti, i tecnici, gli ufficiali di gara, i dirigenti e ogni altro soggetto dell’ordinamento federale sono tenuti a osservare i principi di lealtà, probità sportività secondo i canoni della correttezza…”
Non vogliamo fare inutili moralismi, e nemmeno buttarla sull’anti Juve. Allora adelante Pedro, ma con juicio, disse quel brav’uomo del cancelliere Ferrer al suo cocchiere…
