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Isola d’Elba: colto da infarto, gli danno un antidolorifico. Muore. La Regione faccia chiarezza

Un dramma che probabilmente avrebbe potuto essere evitato. Forse sarebbe bastata una diagnosi più accurata al Pronto Soccorso di Portoferraio e la vita di Franco Reale, albergatore di 48 anni di Campo nell’Elba, deceduto il 21 agosto scorso, nonostante fosse stato rapidamente dimesso dalla Dea presso cui si era rivolto il giorno prima, sarebbe stata salvata. Forse sarebbe stata sufficiente una struttura ospedaliera più efficiente per evitare una dimissione che, a quanto risulta dagli esiti dell’autopsia, si è rivelata drammaticamente sbagliata. Interrogativi di cui chiediamo conto alla Regione Toscana.

La morte di Reale non è un caso fra tanti. Per me, e per il collega Tommaso Villa con il quale condivido un’interrogazione, si tratta di una questione emblematica capace di mettere in discussione un sistema sanitario.  La sera precedente il decesso, l’albergatore si era recato presso il Pronto Soccorso di Portoferraio accusando dolori addominali e conati di vomito, salvo poi essere dimesso dopo l’esecuzione di una ecografia addominale e una flebo di antidolorifici. L’esito dell’autopsia, disposta a seguito di un esposto presentato dai familiari della vittima, ha indicato nell’infarto la causa della morte. Ma nonostante i sintomi di un inizio di infarto, non risulta siano stati effettuati gli esami del caso, come la misurazione della pressione sanguigna e analisi del sangue, ma solamente una eco addominale.   Chiedo alla Regione se sia stata aperta, da parte della Asl 6, un’indagine interna o se, dopo un caso di decesso immediatamente successivo a dimissioni dal Pronto Soccorso, non sia la Regione stessa a farsi carico di verificare le indagini mediche effettuate, anche alla luce dell’esposto presentato.

Da qualunque punto la si guardi, emerge una vicenda drammatica, che merita chiarezza da parte della Regione, anche alla luce del fatto che pochi giorni prima, il Governatore Enrico Rossi (ricandidato alla presidenza dal premier Matteo Renzi) si era recato all’Elba per decantare le lodi del sistema sanitario toscano. Nessuna volontà di strumentalizzare, ma riteniamo che sia opportuno che Enrico Rossi e l’assessore Luigi Marroni vadano a fondo, a partire dalla verità sul potenziamento, in specie di personale sanitario dell’ospedale di Portoferraio, unico nosocomio al’Isola d’Elba, chiamato durante la stagione estiva a garantire assistenza, oltre ai 32mila residenti, anche a  oltre 200mila turisti.

 

 


Stefano Mugnai

Vice presidente vicario gruppo Coraggio Italia alla Camera

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