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Renzi, due successi: Mogherini ministro degli esteri UE e in ottobre il vertice sulla crescita

Buxelles, sede della Commissione Ue
Buxelles, sede della Commissione Ue

BRUXELLES – La giornata europea di Matteo Renzi si è chiusa con un buon successo. Il nostro ministro degli esteri, Federica Mogherini, è stata nominata Lady Pesc, alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune. Il lavoro diplomatico dell’Italia è dunque stato premiato. Inoltre è stata accettata la proposta italiana di tenere a ottobre un vertice sulla crescita economica. Il problema? Ci sarà un rimpasto di governo. Chi sarà il nuovo ministro degli esteri italiano al posto della Mogherini? Si parla di Guerra. E perfino di Debora Serracchiani, che però si defila (“Sto bene a fare il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia”).

PARIGI – Il presidente del Consiglio aveva cominciato questo sabato europeo a Parigi, dove Francois Hollande, Presidente della repubblica francese, ha ospitato i colleghi per il vertice dei leader socialisti e democratici in vista del summit europeo del pomeriggio a Bruxelles. Si è parlato della «situazione internazionale», della vicenda russa, della situazione in Libia e Siria, dell’Iraq e del Mediterraneo. I leader socialisti europei hanno mostrato il loro consenso per l’idea del nostro premier di organizzare a ottobre un summit straordinario europeo dedicato al tema della crescita economica.

CONSIGLIO UE – L’idea è stata poi accolta dal Consiglio dell’Ue. A questo proposito è stato annunciato che i leader Ue terranno, probabilmente in Italia, un nuovo vertice speciale su crescita e lavoro il prossimo 7 ottobre. “La situazione economica e del lavoro preoccupa”, per questo “la Ue accoglie con favore l’intenzione dell’Italia di tenere una conferenza il 7 ottobre su occupazione, investimenti e crescita”. Si è trattato, anche in questo caso, di un’importante successo del nostro Paese, che da tempo chiede di privilegiare la crescita e non soltanto l’austerità.

BRUXELLES – Il pomeriggio bruxellese dei rappresentanti dei 28 Stati membri è stato dedicato soprattutto alle nomine dei Commissari, uno per ciascun paese, e all’esame della situazione ucraina. E’ stato eletto il Presidente del Consiglio Ue, in sostituzione del belga Herman Van Rompuy, e la scelta è caduta sul primo ministro polacco Donald Tusk, centrista moderato in quota Ppe e vicino alla Cancelliera tedesca Angela Merkel.

COMMISSIONE – Per quanto riguarda la nomina dei commissari ci sono state difficoltà con le quote rosa. Sul taccuino dell’ex premier lussemburghese Jean Claude Juncker, presidente della Commissione, i nomi rosa sicuri erano l’italiana Mogherini, la ceca Jourová, la bulgara Georgieva e la svedese Malmström, ma erano pochi. Il punto di riferimento era la Commissione uscente del portoghese Barroso, dove erano presenti nove donne. Occorre raggiungere almeno quel numero, se no la quota rosa rischia di essere insufficiente per ottenere la fiducia del Parlamento europeo, tanto che alcuni hanno consigliato al Presidente Junker di rinviare la presentazione della squadra. “Una Commissione senza un adeguato equilibrio di genere potrebbe essere bocciata dal parlamento”, è scritto su un tweet riferito a Martin Schulz, Presidente del Parlamento Ue, postato da La Stampa. In questo modo la nuova Commissione rischia di partire col piede sbagliato.

UCRAINA – In merito infine alla situazione Russia -Ucraina l’Unione Europea varerà nuove sanzioni contro la Russia, come aveva a preannunciato il presidente ucraino Petro Poroshenko: «Non ho dubbi che oggi i leader adotteranno una decisione per dare alla Commissione europea l’incarico di preparare una decisione specifica sulle sanzioni, ha detto. Se l’attueranno o meno, dipenderà da quanto velocemente saremo in grado di dimostrare progressi nella de-escalation della crisi in Europa».

Tutto considerato Renzi può tornare soddisfatto in Italia. Un grosso passo in avanti è stato compiuto, l’Europa si occuperà maggiormente della crescita, come chiedevano l’Italia e in parte la Francia. Il premier può così sentirsi rinfrancato e cominciare un mese di settembre cruciale per il rilancio dell’economia e per le riforme in Italia. Dopo il Consiglio dei ministri di venerdì, concluso in chiaroscuro, le positive vicende di oggi dimostrano che forse il gelato di ieri ha dato un nuovo sprint all’azione del nostro premier.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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