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La tournèe in Sudamerica servirà al tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella

Fiorentina, l’impresa di Montella: costruire una macchina da gol senza Pepito

La tournèe in Sudamerica servirà al tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella
Vincenzo Montella

Non ci siamo ancora messi la giacca e ci troviamo nella prima settimana da brividi. Per la Fiorentina e Montella è una vigilia da batticuore. La trama scritta sui viola da chi regola anche le vicende del pallone (Gianni Brera lo chiamava Giove Eupalla…) è da thrilling. La partita contro il Genoa, che cade appena a metà settembre e senza che i viola abbiano mai giocato a Firenze, diventa improvvisamente una delle più delicate della stagione. Motivi? La sconfitta con la Roma, certo, arrivata dopo le dolci notti estive, segnate dalle amichevoli vittoriose in Sud America, in Spagna e a Varsava nientemeno che con il Real Madrid.  Ma ancor più crudele si è rivelata la notizia arrivata nella tarda serata di venerdì dal Canada: Pepito Rossi, forse il miglior giocatore italiano del momento, giustamente definito Fenomeno, non potrà essere disponibile per molti mesi. Si è detto a gennaio. Ma forse si tratta di una previsione ottimistica. Di sicuro mancherà per la prima parte della stagione. Averlo iscritto nella lista Uefa per la fase a gironi è stato solo un atto di fede più che una convinzione.

GOMEZ – E allora ecco il compito che attende Montella: non solo pensare una squadra che possa battere un Genoa insidiosissimo, sconfitto dal Napoli solo in extremis, ma anche gettare le basi per costruire qualcosa alla quale non avrebbe mai voluto pensare: fare una squadra competitiva senza Pepito Rossi. Intendiamoci: i giocatori non mancano. Non siamo al livello del Fenomeno, ma alcuni sono buoni sul serio. Il problema? Che non abbiano problemi fisici. E dimentichino, nella testa oltreché nel fisico, quelli che hanno subìto recentemente. In primis Mario Gomez: che sembra stia bene ma non è ancora tornato quello di prima dopo gli stop violenti del campionato scorso. Ha volontà, certo. Ma non punge. Insufficiente all’Olimpico contro la Roma, ha sollevato le ire della stampa tedesca dopo la disastrosa sconfitta della Germania contro l’Argentina, rivincita dell’Albiceleste della finale Mondiale. La Bild Zeitung ha fatto un sondaggio fra i tifosi: Mario è finito nel mirino. Firenze lo sosterrà. E toccherà a lui scardinare la difesa genoana. Insieme  Cuadrado, che giocherà al suo fianco, e probabilmente a Ilicic, destinato ad essere l’altro ariete vero. Perché Babacar ha fallito a Roma e Bernardeschi, a quanto pare, dovrà entrare in una situazione meno densa di problemi. Per evitare di bruciarlo.

RICHARDS – Insieme a Gomez è atteso Richards, terzinone che viene dal Manchester City, di grandi possibilità, ma poco utilizzato nelle ultime due stagioni. E’ convinto di poter riconquistare la nazionale proprio giocando nella Fiorentina. Così com’è atteso Marko Marin, talentuosissimo, quasi alla pari di Messi, quando aveva 19 anni. Poi stoppato da guai fisici. E’ tedesco ma, anche lui, arriva via Inghilterra: dal Chelsea. Marin, nonostante sia un trequartista, potrebbe essere la soluzione migliore sulla fascia sinistra in attesa di Pepito Rossi. Però non è ancora pronto, anche per lui guai fisici da superare. Così, con Cuadrado e Gomez, almeno per ora,  il prescelto dovrebbe essere Ilicic.

BADELJ – A metà campo si è presentato bene Badely, giocatore che viene dall’Amburgo, uno strappa-palloni dotato di buona continuità e anche di un gran tiro. In attesa di recuperare Brillante, ancora disperato per il devastante errore di Roma, quel passaggio sbagliato che permise a Nainggolan di costruire e quindi segnare il primo gol giallorosso. Poi sembra buono Kurtic. Ma è importante che tornino ai livelli di due anni fa Pizarro e Borja Valero. Montella dovrà capire al volo prima di decidere. Tanti problemi? Sì, ma la Fiorentina è abituata a lottare e a correre in salita. E soprattutto si è abituato l’allenatore: alle prese con il compito di presentare una Fiorentina vincente, e da corsa, alla prima uscita stagionale al Franchi. Aspettando, con fede e fiducia, il ritorno del Fenomeno. Senza brividi e senza troppo batticuore.

Fiorentina, Montella, Pepito Rossi


Sandro Bennucci

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