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Sicurezza: Sap, Sappe e vigili del fuoco non accettano le proposte del governo. E confermano lo sciopero

La consulta sicurezzaROMA – In disaccordo con le dichiarazioni di soddisfazione di esponenti governativi e di sindacati confederali della sicurezza e Cocer, gli esponenti di Sap, Sappe e vigili dl fuoco non accolgono le proposte avanzate dal Sottosegretario Lotti nell’incontro di ieri. E  confermano, per quanto li rigurda,  stato d’agitazione e, presumibilmente, lo sciopero del 23 settembre.

CONSULTA – «Prendiamo atto delle dichiarazioni del governo in merito al reperimento di risorse per il tetto retributivo che vanno nella direzione di quanto richiesto fin dal 27 agosto con la manifestazione ‘Doniamo il sangue ai cittadini’, ma attendiamo di vedere qualcosa di scritto e di ufficiale, al di là dei comunicati stampa, per esprimere il nostro consenso e soprattutto ci chiediamo: dove sono le coperture?». E’ quanto affermano Gianni Tonelli, Donato Capece, Marco Moroni e Antonio Brizzi, segretari generali di Sap, Sappe, Sapaf e Conapo, i sindacati autonomi riuniti nella Consulta sicurezza, in merito alla questione dei tagli alla Pubblica amministrazione che riguarderebbero anche le Forze armate e di polizia.

TAGLI – «Si pensa forse – proseguono – di ridurre ancora le assunzioni o proseguire nel piano tagli di uffici e presidi nelle prossime settimane? In particolare ci chiediamo: da quando parte la l’abolizione del tetto? Dal 31 dicembre 2014, come già previsto dalle norme attualmente in vigore, o verrà anticipato come promesso dai ministri Pinotti e Alfano? Il provvedimento avrà efficacia piena e immediata o andrà a step partendo solo dagli avanzamenti di grado e poi in seguito si parlerà di assegni di funzione? Cosa ne sarà di questi quattro anni di sospensione? Chi maturerà il primo gennaio 27 anni di servizio avrà titolo al relativo trattamento economico o dovrà attendere quattro anni? E la questione degli arretrati? C’e’ chi canta vittoria e chi come noi dice: carta canta

SCIOPERO – «Dunque restiamo mobilitati e anzi rilanciamo il nostro stato di agitazione. Il 23 settembre ci asterremo per tre ore dal lavoro in tutta Italia, mentre il 24 saremo in piazza Ss. Apostoli, a Roma, per manifestare. Sino a fine mese continueremo il nostro presidio a Montecitorio e l’operazione #piazzapermanente sino a fine anno con il nostro camper che gira l’Italia per raccogliere firme e riformare la sicurezza», concludono gli autonomi della Consulta sicurezza. E adesso, in attesa dell’intervento chiarificatore del premier, la questione torna a complicarsi.

Consulta sicurezza, sciopero


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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