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Toscana, bomba d’acqua: Rossi chiede lo stato di calamità al Governo. Anche per la vendemmia compromessa

Firenze, Enrico Rossi spazza via la grandine davanti a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Giunta regionale
Firenze, Enrico Rossi spazza via la grandine davanti a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Giunta regionale

FIRENZE – Dopo la bomba d’acqua e grandine, e le trombe d’aria che a fine mattinata di oggi, 19 settembre, hanno devastato Firenze e buona parte della Toscana, la Regione prende posizione. «Nella prossima seduta di giunta, martedì, approveremo la richiesta dello stato di calamità, per chiedere al governo un aiuto ai comuni colpiti dal maltempo», ha dichiarato il presidente della Regione Enrico Rossi.

«La Regione farà la sua parte, ma ci auguriamo che anche lo Stato vorrà intervenire in favore delle popolazioni così duramente colpite. Quello di oggi è stato un fenomeno mai visto, di una intensità devastante, che ha provocato danni seri in città e paesi: alberi caduti, tetti scoperchiati, danni all’agricoltura, la vendemmia compromessa». Ci sono stati in tutto circa 50 persone ferite. E, per quel che riguarda l’agricoltura, le organizzazione di categoria stimano danni per 2o milioni di euro.

«Ieri avevamo diramato un’allerta meteo con validità dalle 7 di stamani, venerdì, fino alle 13 di sabato, che prevedeva forti temporali – ha ricordato Enrico Rossi -. Come ha detto il meteorologo Giampiero Maracchi in un’intervista di fine agosto, in generale le bombe d’acqua, i cosiddetti flash flood, non sono prevedibili, come invece lo sono le perturbazioni di più lunga durata. È l’effetto dei cambiamenti climatici, con i quali dovremo imparare a fare i conti».

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