Skip to main content
Admin Ajax.php?action=kernel&p=image&src=%7B%22file%22%3A%22wp Content%2Fuploads%2F2014%2F09%2FGiorgio La Pira 2

Firenze, documentario su Giorgio La Pira: a Palazzo Vecchio anteprima nazionale

Giorgio La Pira
Giorgio La Pira

FIRENZE – «Giorgio La Pira. La concretezza dell’utopia»: questo il titolo del documentario sul sindaco più amato dai fiorentini dal Dopoguerra a oggi che sarà trasmesso in anteprima nazionale nel Salone de’ Cinquecento a Palazzo Vecchio martedì 23 settembre, alle 18.30.

Il filmato, realizzato da Vanessa Roghi, sarà mandato in onda giovedì 2 ottobre alle 23.50 su Rai Tre nella trasmissione «Correva l’anno». Il 23 settembre l’anteprima fiorentina in Palazzo Vecchio sarà aperta a tutti: a ingresso libero e fino a esaurimento posti.

Insieme all’autrice saranno presenti il sindaco Dario Nardella, lo storico Alberto Melloni, il direttore di Rai Tre Andrea Vianello, il capostruttura Rai per la Cultura e Storia Luigi Bizzarri, e Mario Primicerio, presidente della Fondazione Giorgio La Pira, ex assistente del professore ed ex sindaco di Firenze.

La Pira, docente di diritto romano, Padre Costituente, nacque a Pozzallo in provincia di Ragusa nel 1904. Dopo gli studi in giurisprudenza all’Università di Messina arrivò a Firenze nel 1926 per laurearsi. Ci rimase per tutta la vita, diventandone il sindaco più amato in due mandati: dal 1951 al 1957 e dal 1961 al 1964. Morì il 5 novembre 1977.

Il documentario racconta l’impegno di un uomo che si trova a vivere e operare in anni di grandi passioni contrapposte, gli anni della guerra fredda; fervente cattolico, intransigente pacifista, Giorgio La Pira unì all’instancabile attività di amministratore (note le sue battaglie per il lavoro e per la casa) quella di ambasciatore di pace in piena Guerra Fredda, negli anni ’50: grazie alla sua opera di mediazione sedettero a Firenze, allo stesso tavolo, egiziani e israeliani, russi e americani, negli anni che seguono la drammatica crisi di Suez, possibile prodromo di un nuovo conflitto atomico.

L’attualità del suo operato emerge nella ricostruzione storica che il documentario traccia, insieme alla sua grande concretezza: il programma di Rai Tre, infatti, intende mostrare l’aspetto strategico dell’attività di La Pira che, insieme a Enrico Mattei, e grazie all’appoggio di Amintore Fanfani, sconfisse l’ala liberista della Democrazia Cristiana in una battaglia che non ha niente di ingenuo, così come invece a lungo è stata raccontata da una vulgata che nasce principalmente dal celebre film «Il caso Mattei» di Francesco Rosi (1972). Quella di La Pira fu una raffinata strategia politica, come ricorda Alberto Melloni, una battaglia tesa a definire un nuovo modello di sviluppo per il Paese, fondato sull’attiva partecipazione dello Stato alla vita economica, ma lontano dalla logica assistenziale delle partecipazioni statali ereditata dal fascismo; un modello, in breve, di cui l’Eni fu il simbolo principale.

La strategia di La Pira riguardò anche la politica estera italiana, affiancata al patron dell’Eni Enrico Mattei, e i due, in un inedito binomio fatto di spiritualità e scaltrezza incoraggiarono la lotta per la decolonizzazione e la liberazione dei paesi in via di sviluppo, dall’Algeria all’Egitto, aprendo di fatto la strada a nuovi legami commerciali.

Eppure La Pira riuscì a coniugare a questo realismo politico un impegno che non verrà mai meno per la pace, un «giusto» come lo definisce Nahum Goldman, per la sua difesa dello Stato di Israele accanto a quella di un necessario Stato palestinese. Ma il documentario racconta anche la battaglia di La Pira per l’obiezione di coscienza, illegale in Italia, per cui finirà in tribunale; e la sconfitta del 1974 quando appoggia l’amico Fanfani nella campagna contro il divorzio.

Infine il documentario si chiude con una riflessione su cosa significhi il processo di beatificazione a cui è stato sottoposto La Pira a partire dal 1986 per opera del cardinale Silvano Piovanelli. Con le testimonianze di Ettore Bernabei, Amintore Fanfani, Fioretta Mazzei, Vittorio Citterich, Nahum Goldman, Card. Silvano Piovanelli, Ernesto Balducci.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP