Skip to main content

Toscana, castagne e marroni: l’annata 2014 è poverissima. L’allarme di Coldiretti

Il marrone del Mugello Igp
Il marrone del Mugello Igp

FIRENZE – Chi già pregustava le gite alla ricerca dei pregiati gustosissimi marroni del Mugello, con scorpacciata finale, quest’anno avrà qualche difficoltà a soddisfare le sue brame: il 2014 è un brutto anno per i castagni.

Colpa della pioggia eccessiva e dell’insetto killer (Cinipide galligeno del castagno) arrivato in Italia dalla Cina e che da alcuni anni sta decimando i raccolti. “L’italico albero del pane”, come lo chiamava Pascoli, rischia di sparire dalla realtà nazionale.

Giustificatissimo l’allarme di Coldiretti, anche se questa è un’annata pessima anche per altri due prodotti per i quali la Toscana è rinomatissima, l’olio e il vino, con la vendemmia che rischia di essere la più scarsa dal 1950. Per questi si spera vada meglio nel 2015, sconvolgimenti climatici globali permettendo. Non andrà meglio, se non si riesce a curare le piante, la raccolta delle castagne e dei marroni. Nonostante la grande mobilitazione per la lotta biologica al cinipide attraverso i lanci del suo nemico naturale, il parassitoide ‘Torymus sinensis, e i segnali positivi in alcune regioni, serviranno infatti anni per ritornare ad un livello produttivo degno della tradizione nazionale.

Il castagno riveste peraltro un ruolo importante in molte aree collinari e montane del nostro Paese, non solo per la produzione di frutti e legno, ma anche per il presidio del territorio e per la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico, oltre che per la sopravvivenza della selvaggina, per la produzione del caratteristico miele di gusto un po’ amarognolo e per la raccolta dei funghi e dei piccoli frutti.  I boschi di castagni spesso centenari sono diventati da noi anche un’attrazione turistica di primo piano.

Con la crisi del raccolto, le importazioni sono quasi raddoppiate, passando dai 38,7 milioni di euro del 2012 ai 67,8 milioni di euro del 2013; così gli italiani hanno oltre il 50 % di probabilità di trovarsi nel piatto, spacciate per nazionali, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Turchia e dalla Slovenia. Non per nulla la Coldiretti chiede più controlli alle Istituzioni e suggerisce ai consumatori di difendersi acquistando il prodotto ai mercati degli agricoltori di Campagna Amica o frequentando le varie  sagre in programma in questi giorni.

Se dal punto di vista quantitativo la situazione è preoccupante, il primato italiano sul piano qualitativo è confermato dalla presenza di ben dodici tipi di castagne nostrane che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. Quattro si trovano in Toscana, e sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp e la Farina di Neccio della Garfagnana Dop, mentre in Campania e’ riconosciuta la Castagna di Montella Igp e il Marrone di Roccadaspide Igp. In Emilia Romagna, il Marrone di Castel del Rio Igp, in Veneto il Marrone di San Zeno Dop e i Marroni del Monfenera Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano Dop.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo