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Firenze, matrimoni gay fatti all’estero: ok del Consiglio comunale alla trascrizione

matrimonio gay
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FIRENZE – Approvata dal Consiglio comunale di una mozione presentata dal capogruppo di Sel, Tommaso Grassi, per la trascrizione nei registri del Comune di Firenze dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero.

La mozione è passata con 21 voti favorevoli, 4 contrari e 6 astenuti. Il Pd si è spaccato, tra voti a favore, astensioni (tra le quali anche quella del capogruppo Angelo Bassi), il non voto della presidentessa dell’assemblea Caterina Biti e l’uscita dall’aula, preannunciata, del consigliere Massimo Fratini, «non favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso», come da lui stesso dichiarato.

Al momento del voto il sindaco Dario Nardella non era in aula: durante il suo intervento, aveva dichiarato che «non avrebbe votato atti a lui stesso diretti». A sostenere la mozione, oltre a parte dei consiglieri del Partito democratico, sono stati Sel, M5S, la consigliera civica Cristina Scaletti; contrari: Forza Italia e Fratelli d’Italia.

«Giudico positivamente che il Consiglio dibatta su temi di questo tipo» e «se vota la mozione, è un segnale positivo» ha precisato il sindaco Nardella, «se il responso sarà positivo – ha proseguito – mi preoccuperò con tutti gli strumenti a mia disposizione, sempre vincolato al principio di legalità, di raccogliere il senso politico che nascerà da questo atto».

Detto questo Nardella ha sottolineato che «questa mozione non produce effetti diretti; in Toscana la Corte d’Appello ha annullato l’unica pronuncia su un caso, a Grosseto». Il caso «conferma che la materia è complessa, per questo sono necessarie risposte in tempi rapidi. Occorre un’accelerazione del Parlamento sulla realizzazione di una norma di cui l’Italia ha bisogno».

«Non ho capito se Nardella mai trascriverà i matrimoni contratti all’estero – ha commentato il promotore della mozione, Tommaso Grassi – ma che può fare il Comune per spingere Parlamento e Governo a fare una benedetta legge sulle unioni civili? Solo la trascrizione dei matrimoni celebrati all’estero, che è un un atto politico, e un campo di battaglia su cui anche il Comune di Firenze deve essere in prima linea».

A Livorno, sempre oggi 13 ottobre, il Consiglio comunale ha approvato quasi all’unanimità, con il solo voto contrario della consigliera di Forza Italia Elisa Amato Nicosia, il regolamento per il riconoscimento delle Unioni civili e l’istituzione di un registro amministrativo delle Unioni civili. Possono iscriversi, su presentazione di una domanda, coppie di persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, residenti e coabitanti nel Comune di Livorno. L’obiettivo del provvedimento, come ha illustrato la vicesindaco Stella Sorgente, è quello di provvedere a tutelare e sostenere le unioni civili al fine di superare situazioni di discriminazione e favorirne l’integrazione nel territorio

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