Il Pd del 25 ottobre 2014: Renzi alla Leopolda con i finanzieri; Cuperlo in piazza con la Camusso

ROMA – Il Pd è ormai divenuto un partito in seno al quale, nonostante il predominio di Renzi, continuano le dissociazioni della minoranza. Partito dai due volti e dalle due anime. Lo scontro si è spostato adesso sulla convention della Leopolda di Firenze, che secondo qualcuno rischia di configurarsi come un «partito parallelo». E sulla contemporanea manifestazione organizzata dalla Cgil a Roma contro il Governo. Sul banco degli imputati, nel corso della recente direzione nazionale del Pd, il segretario Matteo Renzi; nel ruolo di pubblico ministero Gianni Cuperlo, dalemiano, suo principale avversario alle primarie dello scorso anno.
CUPERLO – «Matteo, te lo chiedo senza tono polemico – ha detto Cuperlo durante il suo intervento -, tu sei il segretario del partito e sei il capo del governo, che cos’è la Leopolda?». «Leggo – ha aggiunto – che c’è un’associazione che sta finanziando la Leopolda per 2 milioni di euro. Mentre il partito ha problemi di soldi. In questo si rafforza un partito parallelo. Si va verso una confederazione, se è questo quello che si vuole bisogna avere il coraggio di dirlo». Cuperlo si è detto preoccupato anche per la deriva presa dal Pd, di cui è ormai noto il rilevante calo degli scritti nel giro di un solo anno. «Ho la sensazione che in troppe realtà siamo soprattutto una macchina elettorale – ha commentato -. Pesa l’assenza di fondi, di risorse e la conseguenza è un partito degli eletti in cui le sole risorse sono le rimesse degli eletti» e «la logica delle componenti ha finito per influenzare le stesse campagne elettorali».
FINANZIATORI – Cuperlo sapeva bene che fra i finanziatori della Leopolda ci sono finanzieri come Davide Serra, industriali come Guido GhiPd, due appuntamenti per il 26solfi, aziende come la Gf Group, la Telit e altri privati come Jacopo Mazzei e Paolo Fresco.
RENZI – Renzi ha replicato subito affermando che la kermesse di Firenze non è l’inizio di un suo partito o di una sua corrente, ma che: «La Leopolda è uno straordinario spazio di libertà e bellezza della politica e continuare a drammatizzarla ci fa perdere un’occasione». «Ragazzi..veniteci – ha aggiunto -. Non sabato, che ho capito che avete altro da fare…».
CGIL – Il premier si riferiva alla manifestazione in programma sabato 25 a Roma, organizzata dalla Cgil contro il Jobs Act, a cui potrebbero prendere parte molti esponenti della minoranza del Pd. Si tratta di un segnale forte, che però non sembra aver impressionato più di tanto il Segretario che ha comunque affermato: «Io non posso accettare che questa sia una confederazione, non voglio che lo sia. E non voglio che ci siano correnti renziane: se qualcuno ha in mente di farle sul territorio, sappia che il primo ad essere contrario sono io.». E ha assicurato che poi, per chi non parteciperà alla Leopolda ma si schiererà a fianco della CGIL e della Camusso non ci saranno epurazioni.
