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Gli italiani e l’arte d’arrangiarsi: è boom compra-vendita nell’usato

Folla al mercato in piazza SS. Annunziata
Folla al mercato in piazza SS. Annunziata

Un’indagine di Coldiretti, pubblicata anche da Firenzepost, ha mostrato che il 10% dei disoccupati sarebbe disposto a rubare pur di poter mantenere la famiglia. E’ questo uno dei segnali di come la crisi abbia in questi ultimi anni cambiato profondamente le abitudini degli italiani. I consumi sono calati ai minimi storici, la deflazione permane, il Pil continua ad essere negativo e il Governo cerca in tutti i modi, finora senza successo, di incrementare i consumi. Ci ha provato con gli 80 euro in busta paga, e finora è andata buca, ci riprova con il Tfr anticipato, ma sembra che neppure questa misura sia accolta entusiasticamente dai destinatari. E intanto gli italiani comprano sempre meno nei negozi e si rivolgono a circuiti alternativi, come le vendite e gli acquisti online o di prodotti usati.

USATO – Vogliono liberarsi del superfluo, rinnovare guardaroba e arredamento, cambiando spesso e senza far troppe rinunce. Vogliono risparmiare, ma mettere comunque le mani sull’ultimo (o il penultimo) gadget tecnologico. Sono questi i più importanti motivi che spingono gli italiani verso l’usato, verso l’acquisto di seconda mano. Una scelta che coinvolge ormai il 44 per cento degli italiani. E non meravigliatevi: la quantità di soldi spostata da questo mercato, è pari a ben 18 miliardi di euro, pari all’un per cento del prodotto interno lordo italiano.

DOXA – I dati si traggono da un’indagine di Doxa svolta su un campione rappresentativo di mille italiani, dalla quale risulta che il mondo dell’usato è sempre più digitale e virtuale, tanto che il 47 per cento di quei 18 miliardi di giro d’affari circola per un computer e per internet. Anche se, almeno per ora, il 73 per cento di chi sceglie l’usato compra ancora attraverso mercatini e negozi.

PRODOTTI – I prodotti più scambiati in questo modo sono senza dubbio quelli della tecnologia, abbigliamento, oggetti per la casa, ma con qualche differenza. In rete si compra e vende soprattutto informatica ed elettronica, con l’abbigliamento al terzo posto. Tra bancarelle e negozi domina ancora l’arredamento, con i vestiti al secondo posto e i libri al terzo. Anche la vendita di auto usate si è spostata con forza online: il 67 per cento dei concessionari pubblica annunci in rete.

BONUS – Chi ha venduto oggetti usati – mostra l’indagine – ha guadagnato in media, in un anno, 1.050 euro. Una sorta di tredicesima, pari sostanzialmente al bonus di 80 euro vantato da Renzi. Bonus che gli italiani, in questo caso, si sono attribuiti da sé con un po’ di fantasia e d’intraprendenza.

 

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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