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Leopolda: posti in piedi ai tavoli. Con Renzi maestro concertatore e direttore d’orchestra

Uno dei tavoli tematici di discussione alla Leopolda 5
Uno dei tavoli tematici della Leopolda 5

FIRENZE – Giornata inondata di sole, ma assai operativa. Fatta di 52 tavoli di discussione al mattino, altrettanti al pomeriggio, su temi che spaziano dai diritti, alle piccole e medie imprese, alla finanza, alla protezione civile. Dopo la serata inaugurale di venerdì 24 ottobre, la Leopolda edizione n° 5 – kermesse dei militanti renziani in corso fino a domenica 26 ottobre -, tenta di trasformarsi in fucina di idee per il governo dell’ex sindaco di Firenze.

POSTI IN PIEDI – Ad alcuni tavoli, tutti da una decina di posti, si sono assiepate decine di persone. Se un migliaio sono i posti a sedere, molti di più sono i cittadini che assistono. Problema che si è ripresentato intatto anche alla pausa pranzo. Tanto che in parecchi hanno consumato il pasto, distribuito dal catering, in piedi, senza poter trovare spazio a sedere. Anche chi aveva versato la quota prevista di 20 euro comprensiva della cena di ieri sera e, appunto, del pranzo di oggi e che si aspettava una maggiore comodità.

PROPOSTE CONCRETE – A sorpresa, a dirigere i lavori della giornata, affiancando 4 coordinatori, è lui, Matteo Renzi. Dalla scrivania-tavolo di lavoro sul palco «garage» il premier spiega le finalità dei dibattiti, che dovranno portare «non chiacchiere ma proposte concrete» per le conclusioni di domani. Fra quelli più gettonati, il tavolo sulla scuola, coordinato da Francesca Puglisi, quello sulla pubblica amministrazione, quello sulle città, coordinato dal sindaco di Firenze Dario Nardella.

10 MILA EURO – Finora gli organizzatori della Leopolda «hanno ricevuto circa diecimila euro – ha fatto sapere Matteo Renzi – per il momento, trovate tutte le informazioni sul sito». Il premier ha poi ricordato l’alta affluenza alla kermesse, con molte persone rimaste fuori a seguire i lavori sui maxischermi. Alle 16.45, l’aggiornamento in tempo reale sul sito della Leopolda contava 11.500 euro già donati.

VIP E DIRIGENTI – All’interno delle grandi navate dell’ex stazione granducale si aggirano l’ex ad di Luxottica Andrea Guerra, il re del cachemire Brunello Cucinelli, l’ad di Prada Patrizio Bertelli. Tra gli interventi anche la direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi e Vito Pertosa, l’imprenditore pugliese dell’aerospazio di cui Matteo Renzi ha recentemente visitato lo stabilimento.

UNO SGUARDO ALL’IRAN – Un pensiero, e un minuto di silenzio, il popolo della Leopolda lo riserva a Reyhaneh Jabbari, la donna giustiziata nella notte in Iran con l’accusa di aver ucciso il suo stupratore. «A nome del Governo continueremo la battaglia contro la pena di morte in tutti i campi e gli ambiti di azione – ha detto Renzi -. Un abbraccio alla mamma e a tutti i volontari e volontarie che continuano a combattere contro la pena di morte».

LOTTA ALLA CORRUZIONE – Fra gli interventi più significativa della giornata quello del presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone: «La corruzione è uno dei problemi principali del Paese, ma lo si è sempre detto a parole: stavolta forse si può cominciare a fare qualcosa». «Stiamo provando a mettere in campo tutto il possibile, cominciando dall’Expo di Milano – ha aggiunto Cantone – la funzione della corruzione in un Paese è bloccare l’economia: le imprese corrotte, che usano le vie traverse non hanno bisogno di rinnovarsi perché sanno che vincono gli appalti».

FISCO PIU’ SEMPLICE – Significativo per i «leopoldini» anche l’intervento di Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate: «Proveremo a fare di questo Paese, finalmente, un Paese normale, con un fisco più emplice», ha dichiarato. «Siamo pronti a cambiare verso all’amministrazione fiscale – ha aggiunto Orlandi -: chi corrompe mette in difficoltà la parte sana del Paese».

I NON AUTOSUFFICIENTI – Il premier, dal canto suo, ha poi sottolineato la questione del sostegno ai cittadini non autosufficienti. «Prendo qui l’impegno che il fondo sociale della non autosufficienza sarà confermato nella sua entità il prossimo anno», ha detto, in risposta a un’esplicita richiesta del direttore del settimanale «Vita», Riccardo Bonacina.


Domenico Coviello

Giornalista

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