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Toscana, alluvioni: Rossi programma lavori urgenti sugli argini per 127 milioni. Ecco l’elenco delle 215 opere comune per comune

Le strade di Marina di Carrara allagate
Le strade di Marina di Carrara allagate

FIRENZE – Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ha voluto una commissione d’inchiesta amministrativa per individuare le cause e accertare le responsabilità del cedimento dell’argine in calcestruzzo del Carrione, che ha provocato l’alluvione di Marina di Carrara. La commissione sarà guidata da Lucia Bora, responsabile dell’avvocatura regionale, e composta dagli ingegneri Silvia Carignani e Simone Nepi e dalla dottoressa Ivana Malvaso, responsabile dell’ufficio contratti. Quindi farà richiesta al premier, Matteo Renzi, di conferirgli i poteri di commissario governativo per poter realizzar, senza problemi e perdite di tempo (soprattutto per i ricorsi che potrebbero fare anche i privati, com’è successo a Figline per le casse d’spansione) gli interventi di ripristino e di messa in sicurezza idraulica urgenti in Toscana. Obiettivo? Far partire rapidamente, entro i primi mesi del 2015, con procedura negoziale, ben 217 interventi per 127 milioni di euro. Ecco il dettaglio degli interventi comune per comune, e provincia per provincia, con il relativo costo. Rossi chiede anche una collaborazione alle Università toscane per completare e proseguire lo studio sulla stabilità e la sicurezza degli argini in terra e in calcestruzzo di tutta la regione.

Rossi ha detto che, in Toscana, la situazione è giunta a livelli insostenibili e che siamo addirittura in un’emergenza legata alle alluvioni è diventata, a tutti gli effetti, emergenza democratica perché sta venendo meno la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. E’ come un fiume che abbia rotto gli argini e dilaghi in forme preoccupanti. Il patto che lega stato e cittadini, ha insistito Rossi, è fondato proprio sulla sicurezza, della vita e delle proprietà, che lo stato deve garantire.
Riferendosi al problema dell’argine del Carrione il presidente si è detto “indignato e senza parole”, ha parlato di un “argine non imbrigliato e, sembra, non conforme al progetto. “Voglio reagire – ha proseguito – assumendomi il massimo di responsabilità e facendo cose mai fatte finora. Ci riserviamo di procedere ad
una azione di risarcimento civile per danno perché la Regione ha finanziato la realizzazione
dell’argine con 4 milioni. E collaboreremo con la Procura per gli aspetti penali”.
Rossi dichiarerà anche l’emergenza regionale, considerato che ormai gli eventi atmosferici catastrofici non sono puntuali e circoscritti nel tempo, ma si ripetono e interessano tutto il territorio. Per questo, insieme ai tecnici, il governatore ha passato in rassegna tutti gli interventi di ripristino e di messa in sicurezza funzionali alla mitigazione del rischio idraulico già progettati e finanziati: appunto le 215 opere per 127 milioni, con importi medi di circa 600 mila euro per ogni intervento. Opere per le quali, come detto, chiede a Renzi poteri che possano permettere di aprire i cantieri in tempi rapidi.



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