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I danni della mosca olearia

Toscana, olio devastato dalla mosca: la Regione chiede a Renzi una legge speciale. Reggello rinvia la festa al 2015

Olio in produzione
Olio in produzione

FIRENZE – Una legge speciale nazionale per sostenere i coltivatori e diretti e i produttori di olio della Toscana le cui olive di quest’anno sono state quasi completamente azzerate dalla mosca olearia. Tenta di ripartire con un’accorata richiesta allo Stato la produzione d’olio toscano. Il Consiglio regionale ha approvato una risoluzione per domandare  – insieme alle altre regioni d’Italia con lo stesso drammatico problema – che il governo Renzi, e in particolare il ministero delle Politiche agricole si attivi e riconosca l’ «evento calamitoso per infestazione parassitaria dovuta alla mosca olearia, in quanto non inclusa nel piano assicurativo agevolato 2014». Un «annus horribilis», il 2014 per la produzione di olio. Che purtroppo resterà nella storia. Al pari della gelata del gennaio 1985, quando la raccolta delle olive in Italia e la produzione olearia furono pesantemente danneggiate. Anzi, no. Quest’anno, il 2014, per certi aspetti resterà nella memoria come ancor peggiore dell’antecedente di quasi trent’anni fa.

REGGELLO – A Reggello, ad esempio, è stata annullata per la prima volta in assoluto, in 42 anni, la celebre «Rassegna dell’Olio Extravergine d’Oliva di Reggello», una delle manifestazioni di cultura e gastronomia oleari più importanti di tutta Italia. Come spiega a FirenzePost il sindaco Cristiano Benucci: «Neppure dopo la gelata del 1985 la manifestazione fu cancellata». In quell’occasione, infatti «fu compromessa la quantità di olive raccolte, non la qualità del prodotto».

Cristiano Benucci, sindaco di Reggello
Cristiano Benucci, sindaco di Reggello

«DIFESA LA QUALITA’» – Il dramma che ha messo in ginocchio Reggello come capitale toscana dell’olio extravergine d’oliva è invece, questa volta, «il fatto che non solo la quantità di olive è stata bassa ma soprattutto lo è stata la qualità – spiega Benucci -: per questo abbiamo deciso di sospendere la 42ª edizione della Rassegna, per difendere l’alto livello qualitativo della nostra produzione». Ma non basta. Se ieri 2 dicembre il Consiglio regionale ha approvato la risoluzione che chiede a Roma una legge speciale a tutela dei produttori è anche per la spinta di Benucci e del Consiglio comunale di Reggello, che contestualmente all’annullamento della Rassegna, hanno formalmente chiesto alla Regione di mobilitarsi. La manifestazione avrebbe dovuto tenersi agli inizi di novembre, considerato che ormai la raccolta delle olive è stata sempre più anticipata, le prime frangiture sono a fine ottobre inizio novembre. Un tempo invece la Rassegna si teneva ai primi di dicembre. Ma il clima è mutato. Forse ormai radicalmente. Ed ecco che quest’anno la devastazione della mosca olearia, fenomeno di per sé noto, si è sommata a condizioni metereologiche che durante l’estate e i mesi autunnali non hanno rispettato minimamente i consueti canoni: ha piovuto molto, spesso con nubifragi, in luglio e agosto ha fatto troppo poco caldo, mentre in settembre e ottobre troppo poco freddo. Un mix devastante. Che ha minato alla radice i parametri di qualità dell’olio toscano e di Reggello in particolare.

OLIVE COME ORO – Non parliamo poi dell’olio del Sud. In Puglia, in Sicilia, ma anche nelle Marche, si è verificato un boom di furti nelle campagne, dove i ladri rubano olive e fusti di extravergine, che, data la scarsa raccolta di quest’anno valgono molto. Ad affermarlo è stata la Coldiretti che lancia l’allarme sul fenomeno, «rilevato in tutto il territorio nazionale, con raid di squadre organizzate che in un’ora riescono a raccogliere oltre un quintale di olive, mentre trafugare una cisterna piena di olio può portare un bottino di oltre 200 mila euro». Nel giro di pochi giorni – sottolinea la Coldiretti – le forze dell’ordine hanno effettuato decine di arresti ma i tentativi di furti continuano, tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde, mentre altri si affidano alle scorte della polizia. “Olive come diamanti” dunque – sottolinea Coldiretti – scortate contro i furti. Particolarmente colpite le campagne pugliesi. Ladri in azione anche nel Trapanese, mentre in Liguria gli agricoltori sono stati costretti a organizzarsi per difendere le preziose olive taggiasche. E pure nelle Marche, nel Maceratese, due persone sono state arrestate dopo ave rubato oltre cinquanta chili di olio. E si comincia a pensare all’installazione di videocamere negli uliveti.


Domenico Coviello

Giornalista

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