Sesto Fiorentino: senza riscaldamento da 3 anni una classe della scuola Calamandrei. E gli alunni fanno sciopero

SESTO FIORENTINO – Da tre anni fanno lezione in un’aula senza riscaldamento. Sono gli alunni della classe III D Linguistico dell’Istituto d’Istruzione Superiore Statale «Piero Calamandrei» di Sesto Fiorentino. Non per … punizione, ma proprio perché la stessa aula, a loro assegnata ogni anno, ha un difetto all’impianto di riscaldamento per il quale sembra non si riesca a trovare una soluzione.
Stamani 10 dicembre, dopo l’ennesima segnalazione rimasta inascoltata, genitori e alunni hanno deciso di restare fuori di scuola. Con uno striscione molto significativo: «Fuori dall’aula fa più caldo». Uno sciopero a tutti gli effetti, ma – una volta tanto – non per protestare contro la politica o la riforma scolastica di turno. Semplicemente per reclamare il loro diritto allo studio, purché in un ambiente riscaldato.
Già il 17 novembre, i 16 alunni avevano scritto questa lettera alla preside Maria Laura Simonini: «Alla cortese attenzione della Presidenza. Le scriviamo per informarLa che nella nostra classe per il terzo anno consecutivo, l’impianto di riscaldamento non è funzionante e, pertanto, risulta invivibile nella stagione invernale. Dopo numerose segnalazioni che non hanno sortito alcun effetto, ci vediamo costretti a riproporLe il problema di persona, sperando che questo ennesimo appello possa finalmente portare alla risoluzione del guasto. Cordiali saluti. La classe 3ª D Linguistico». La missiva – consegnata a mano – era stata ufficialmente protocollata con il timbro IISS Calamandrei in data 17 novembre 2014 con il numero 8294/E326.

«Negli ultimi giorni – dice la signora Silvia Taccini madre di una delle alunne della 3ª DL – avevano tentato di ovviare all’inconveniente con un rimedio tampone che però aveva ottenuto ulteriori disagi. I nostri ragazzi venivano spostati – di ora in ora – in un’aula temporaneamente libera perché le rispettive classi erano in palestra. Gli stessi insegnanti dovevano andarli materialmente a cercare in tutto l’Istituto prima di cominciare a far lezione: di fatto il tempo per la didattica si riduceva ulteriormente, tanto è che ora i ragazzi della 3ª DL sono stati nuovamente riassegnati alla loro aula fredda».
«In questi tre anni abbiamo assistito – prosegue la signora Taccini – solo ad un effetto ‘scaricabarile’ tra la scuola, la provincia e la ditta addetta alla manutenzione degli impianti. Non ci interessa chi deve provvedere né di chi è la colpa. Vogliamo solo che i nostri ragazzi siano trattati come tutti gli altri».
Sembra intanto in arrivo un’altra soluzione tampone. Spostare gli alunni in un’altra stanza, finora utilizzata come panineria. Non sarà facile – è l’opinione di alcuni genitori – trasformarla di punto in bianco in un’aula didattica, con attrezzature come la lavagna elettronica normalmente usata per le lezioni.
«Verificheremo attentamente cosa succede e se ancora una volta il problema non sarà definitivamente risolto saremo costretti a dire nuovamente ai nostri ragazzi di non entrare a scuola» conclude (per ora) la signora Taccini che intanto, con altri genitori, ha già contattato un avvocato per valutare le misure legali da intraprendere. Nei confronti di quell’ Istituto «Piero Calamandrei» di Sesto Fiorentino, che sul proprio sito web – ironia del destino – è indicato come una scuola «accogliente, dinamica, aperta».
