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Da sin. colonnello Pederzolli, vice presidente Fedeli, generale Camperi, professor Bozzo, colonnello Melillo

Festa della Toscana: l’Aeronautica militare e i suoi punti di eccellenza nella regione

Da sin. colonnello Pederzolli, vice presidente Fedeli, generale Camperi, professor Bozzo, colonnello Melillo
Da sin. colonnello Pederzolli, vice presidente Fedeli, generale Camperi, professor Bozzo, colonnello Melillo

FIRENZE – Dall’Accademia Navale all’Istituto geografico Militare, dalla Scuola Marescialli Carabinieri all’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche. Queste alcune delle eccellenze delle Forze Armate presenti in Toscana «utili per la società civile, per la pace, la legalità ed il progresso italiano, europeo e mondiale prima ancora che per la guerra». Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Giuliano Fedeli, all’apertura di un convegno – nell’ambito delle manifestazioni per la Festa della Toscana –su «Aeronautica militare in Toscana dalla leadership al potere aereo», dove ha precisato che ai nostri giorni «l’attività militare non è sinonimo di guerra ma è sinonimo di Stato».

Un incontro che si è svolto presso l’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche delle Cascine (un tempo chiamata Scuola di Guerra Aerea) aperto dal saluto del comandante, il generale Gian Franco Camperi, dove sono state presentate le «eccellenze» dell’Aeronautica in Toscana e sottolineate le vicinanze tra forze armate e le rispettive città che le accolgono.

Dalla 46ª Brigata Aerea di Pisa, il cui comandante, generale Roberto Boi, ha illustrato le attività di trasporto nei cieli italiani e di tutto il mondo, a supporto di operazioni militari ma anche in aiuto alle popolazioni civili. Il colonnello Enrico Pederzolli, comandante del 4° Stormo Caccia di Grosseto, ha quindi ricordato le attività di difesa aerea nazionale assegnate ai velivoli della base maremmana in grado di raggiungere in pochi minuti dall’allarme (il cosiddetto «scramble») un aereo in difficoltà o che potrebbe essere considerato ostile. L’integrazione da sempre con Firenze e il livello dei corsi dell’Isma sono stati illustrati quindi dal colonnello Salvatore Melillo, seguito dal professor Luciano Bozzo, direttore del Centro di Studi Strategici Internazionali e Imprenditoriali del Dipartimento di Scienze Politiche dell’ateneo fiorentino, che ha tracciato una sintesi storica della vicinanza tra volo, aeronautica e Firenze.

Dal primo leggendario volo di Zoroastro da Peretola, l’allievo di Leonardo da Vinci, che nel 1505 fu lanciato con la «macchina per volare» dal Monte Ceceri a Fiesole per atterrare, fratturandosi le gambe, nei pressi di Camerata. Al primo vero volo umano del 1795, quando il 16 luglio un idraulico, Giovanni Luder, salì a bordo di un pallone aerostatico da lui stesso costruito: decollò da piazza del Carmine alle 19.30 per atterrare intorno alle 21 nelle vicinanze di Pontassieve. Per la sua impresa, Luder fu promosso dal granduca Ferdinando III «fontaniere regio» e gli furono donati 24 zecchini d’oro.

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