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Toscana: il piano energetico limitato dalle contraddizioni di Rossi

La geotermia toscana
La geotermia toscana

Il piano ambientale ed energetico regionale (PAER), attualmente all’esame delle commissioni, sarà approvato con notevole ritardo dal Consiglio Regionale nel prossimo mese di gennaio. Per quanto riguarda la parte energetica esso si basa sul risparmio e la maggiore efficenza degli edifici sia civili che industriali, ma soprattutto sulla produzione di energia da fonti rinnovabili anche per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. In tale contesto in Toscana assume una importanza fondamentale la geotermia che attualmente, con le sue 32 centrali, permette di poter soddisfare quasi il 30% dei consumi di energia elettrica della Regione.

Il PAER, presentato dalla Giunta Regionale, prevederebbe da qui al 2020 un aumento della produzione da fonte geotermica di 150 MW (attualmente siamo a 800), nelle due aree di sviluppo di Larderello e dell’Amiata, ove recentemente è entrata in esercizio la nuova centrale Enel di Bagnore 4.

Queste previsioni, però, rischiano di saltare per le contraddizioni contenute in un recente emendamento presentato dalla Giunta su iniziativa del presidente, Enrico Rossi, che di fatto escluderebbe la realizzazione di nuovi impianti ad alta entalpia, dando così spazio alle opposizioni di alcuni Comitati locali, mentre la stragrande maggioranza dei sindaci di quelle zone si sono sempre dichiarati favorevoli, tenuto conto che anche studi recenti dell’Agenzia Regionale di Sanità ( ARS) escludono danni ambientali e alla salute dei cittadini.

L’ENEL che, sia pure in un contesto di liberalizzazione della ricerca gestisce le Centrali, ha dimostrato che le attuali tecnologie per l’abbattimento del CO2 danno ampie garanzie. Esiste un protocollo d’intesa fra lo stesso ENEL e la Regione che prevede per i prossimi 5 anni, 1.350 milioni di euro di investimenti (di cui 600 entro il 2017) e un aumento dell’occupazione. Attualmente gli addetti fra diretti e indiretti, sono 1700 di cui 170 assunti sempre dall’ENEL negli ultimi 5 anni.

Giovedì 10 dicembre in Regione si è svolta un’audizione dei Sindaci, dei rappresentanti dell’ENEL e della Rete Geotermica Italiana da cui è emersa la disponibilità ad andare avanti purchè nel rispetto del protocollo d’intesa e della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) da applicare di volta in volta senza considerare satura l’alta entalpia ne’ nelle zone tradizionali ne’ sull’Amiata per rendere possibile lo sviluppo previsto dal PAER, senza il quale ci sarebberero conseguenze facilmente immaginabili dal punto di vista socio economico ed anche ambientale, in quanto con la bassa e media entalpia aumenterebbe il numero degli impianti da realizzare.

Nei prossimi giorni verificheremo se la maggioranza che governa la Regione vuole veramente dare concretezza agli impegni assunti come richiesto dai Sindaci o se pure prevalgono le tesi di chi vuole bloccare l’evoluzione di una risorsa, qual è quella geotermica, indispensabile allo sviluppo della Toscana e dell’Italia.


Giuseppe Del Carlo

Capogruppo Udc
Consiglio Regionale della Toscana

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