
Caccia in Toscana: gli Atc (ambiti territoriali) saranno ridotti a nove. Firenze e Prato insieme

FIRENZE – Una nuova legge ridisegna la mappa degli ambiti territoriali di caccia della Toscana. Gli Atc saranno ridotti a nove e sarà introdotto un nuovo modello di gestione. La legge d’iniziativa consiliare è stata approvata a maggioranza dall’aula, con 32 voti a favore e 4 contro, sui 37 presenti in Aula.
MAPPA I confini dei nove Atc corrisponderanno a quelli delle province e saranno indicati con il nome della città capoluogo. Le dieci province toscane saranno ridotte a nove con Firenze e Prato che formeranno un solo ambito territoriale. Nel piano faunistico venatorio potranno essere istituiti dei sottoambiti. A questi la limitazione di non poter costituire organi di tipo amministrativo. I tempi per la transizione al nuovo sistema? Scadenza aprile 2015. E nel frattempo ecco comparire norme transitorie per il passaggio di competenze entro il 15 giugno successivo.
FUNZIONAMENTO Ad approvare gli atti fondamentali, statuto, bilancio di previsione o conto consuntivo, sarà un’assemblea dei delegati, eletti dai cacciatori, dalle aziende agricole, dalle associazioni ambientaliste riconosciute, residenti nel territorio interessato. L’organo responsabile dell’amministrazione sarà il comitato di gestione. Questo si comporrà per il 60 per cento di rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e dalle associazioni venatorie, per il 20 per cento di rappresentanti di associazioni di protezione ambientale e per un altro 20 per cento di rappresentanti degli enti locali. Sarà il comitato di gestione a decidere la quota di iscrizione all’Atc, sulla base di importi minimi e massimi fissati dalla giunta regionale. Il collegio dei revisori di tre componenti sarà presieduto da quello indicato dal consiglio regionale. La regione, per garantire il coordinamento delle attività di gestione, svolgerà una verifica e potrà impartire specifiche direttive, che, in caso di inosservanza, potranno far scattare il commissariamento. Per garantirne la funzionalità, la commissione consultiva, istituita presso la giunta regionale, potrà essere nominata in presenza di più della metà delle designazioni, fatte salve le successive integrazioni. Quota di iscrizione all’Atc per la stagione venatoria 2015/2016? Almeno cento euro, in aumento rispetto all’anno precedente.
REAZIONI Diminuzione degli Atc e gestione in mano ai cacciatori, favorevoli e contrari. «Resta da chiarire come sarà la gestione effettiva degli Atc al momento delle disparità economiche – ha affermato Claudio Marignani (FI) – dettate dai versamenti di chi ha più cacciatori; l’assessore ha comunque preso l’impegno di valutare la questione». Contraria alla modifica Marta Gazzarri (Tcr), «per la diversa visione sul controllo della caccia e per l’eccessivo potere riservato agli Atc». Voto contrario anche per Gabriele Chiurli (Gruppo misto): «riduciamo gli Atc per poi fare i sottoambiti e accontentare tutti; a chi vanno i soldi pubblici, grazie all’aumento della quota di iscrizione agli ambiti?». Il consigliere Marco Taradash (Ncd) ha espresso contrarietà alla commissione di controllo come diretta diramazione della regione e alla «particolare disciplina riservata agli Atc: se volete fare lottizzazione della caccia fate voi». L’assessore Gianni Salvadori ha fatto presente che «il richiamo alla normativa comunitaria potrebbe determinare l’assoggettabilità di tutti gli interventi, anche a favore delle aziende agricole, a regime degli aiuti di Stato, più restrittivo e cogente».