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Buon anno 2015! Non state renzianamente sereni, ma abbiate coraggio

Buon anno 2015! E grazie, cari lettori di FirenzePost, per la fiducia  che avete accordato a questo giornale: cresciuto nei contatti in maniera esponenziale durante la cavalcata dei 12 mesi del 2014. Una cavalcata entusiasmante anche per me che, giusto un anno fa, lasciavo “La Nazione”  dopo una vita (47 anni…) per quest’avventura che, grazie all’aiuto della piccola ma straordinaria redazione (che ringrazio di cuore, anche per avermi sopportato…), è stata impegnativa, frizzante, ricchissima di sorprese. Cominciate quasi subito,  in febbraio, quando una frase fino ad allora confortante, “stai sereno…”, cambiò significato. E Matteo Renzi salì a Palazzo Chigi lasciando il povero Enrico Letta lì, incredulo, a guardare quell’hastag  diventato nuovo simbolo delle trame della politica. Su quella scia si è dipanato un anno avviato con tante speranze e finito con pochissime certezze.

JOBS ACT – L’ultima è il jobs act: provvedimento che cancella molte tutele dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, che non faciliterà per nulla la crescita dei posti di lavoro, e che, si scopre, verrà applicato ai dipendenti privati, ma non a quelli pubblici. Incostituzionale? A prima vista sì. Ma soprattutto è una legge ingiusta perché divide i lavoratori in due tronconi: da una parte quelli del settore privato, che potranno essere licenziati per motivi economici del datore di lavoro, e dall’altra quelli assunti dalla pubblica amministrazione, messi al sicuro dal solito ombrello protettivo statale. Capace di diventare riparo malvisto, assicurato da una casta politica che ha bisogno dell’approvazione, e del sostegno, di chi opera per lei. Stupore? No, caso mai indignazione. Perché sono state tante, nel corso del 2014, le scelte contraddittorie del trentanovenne presidente del consiglio: capace di fughe in avanti improvvise. E di frenate repentine.  Imperativo per lui, nel 2015, è muovere le leve di governo con più cautela e maggior efficienza.  L’Europa di Juncker sembra disposta a concedergli pochissimo, ma soprattutto sono gli italiani arrivati al limite della sopportazione.

IMPRENDITORI – L’anno che se ne va lascia ferite e drammi provocati dalla crisi di un Paese sempre più povero e sfiduciato. Segnato dalle retromarce di un’imprenditoria nazionale in ritirata o con il freno a mano tirato. Capace di chiedere uno stato di crisi dietro l’altro, abbandonando produzioni di spessore e limitandosi a guardare l’arrivo di industriali che, viceversa, stanno dimostrando di credere nella capacità e nelle risorse umane  di questo Paese. E in particolare della Toscana. Il Monte dei Paschi, sprofondato in una situazione impensabile, sarebbe nelle mire dei banchieri cinesi. Le acciaierie di Piombino hanno la prospettiva di essere rilanciate da un signore algerino con idee e denaro fresco. Mentre un altro magnate, stavolta armeno-argentino, si sta impegnando per fare dei due aeroporti di Firenze e Pisa una sola società che dovrebbe far volare la Toscana tutta. Superando una volta per tutte campanilismi ridicoli e superando il tiramolla sulla pista di Peretola. Il 2014, se non altro, ha messo un punto fermo: sarà lunga 2.400 metri ha fatto sapere l’Enac. Amen. Così come il Giglio è stato liberato, dopo due anni tediosi, dalla lugubre sagoma della Concordia. Non sono mancati clamorosi scandali in sanità: con pediatri pronti, secondo le accuse, a ricevere graziosi regali (anche viaggi e crociere…) in cambio di un consiglio alle mamme: usate il latte in polvere e mantenete turgido il vostro seno.

ELEZIONI – La Regione Toscana ha cambiato la legge elettorale e si avvia alle elezioni con l’incognita: Enrico Rossi sarà ricandidato alla presidenza direttamente o dovrà sottoporsi alle primarie? La prima ipotesi è quella più accreditata, ma nel Pd, ora, può succedere tutto. E Firenze vive sulle braci per almeno tre buoni motivi: l’incognita per i lavori del sottoattraversamento ferroviario per la Tav; le insidie dei lavori per le nuove linee della tramvia; l’Arno che, 49 anni dopo l’alluvione del 1966, è sempre lì, minaccioso più di prima per via della nuova minaccia: le piogge violente e concentrate. Nel 2015 Dovrebbe essere inaugurata, dopo 30 anni d’attesa, la Variante di valico Firenze-Bologna, ossia il raddoppio dell’A|1: non dovremo più scrivere dell’Italia divisa in due per un Tir che va di traverso.

PAPA – Siamo più soli: proprio in questi giorni se n’è andato un mito e un esempio: monsignor Angiolo Livi, parroco attivo anche a 100 anni e 9 mesi. Avremo modo di ricordarlo in uno dei momenti che si preannunciano più suggestivi dell’anno che sta nascendo: la visita a Firenze di Papa Bergoglio. Un argentino schietto: che sa provocare lo scetticismo e le polemiche dei vaticanisti vecchio stampo;  che non dice state sereni; che sa aprire i cuori alla speranza, di laici e cattolici, con un invito che può essere ascoltato da tutti: andate avanti con coraggio! Allora: se saremo sereni lo vedremo. Ma  coraggiosi e ottimisti possiamo esserlo: per tutto il 2015. Di nuovo auguri.

 

buon 2015, matteo renzi


Sandro Bennucci

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