
Fiorentina batte il Palermo con il cuore in gola: 4-3. Arbitro inguardabile. Come Gomez. Pagelle

FIRENZE – Con il cuore in gola, fino in fondo. Solo così la Fiorentina riesce a domare il Palermo e a vincere la prima partita del 2015. Ma è un quattro a tre sofferto e per nulla epico (non pensate a Italia-Germania dei Mondiali ’70…). I viola, che vista la differenza potrebbero asfaltare i rosanero, trovano i gol (non con Gomez, ancora una volta sprecone e inguardabile), ma commettono errori colossali sul due a zero, permettendo allo sconosciuto Quaison (22 anni, nato in Svezia, ma origini ghanesi) di pareggiare momentaneamente con una doppietta. Fortuna che la reazione è forte: tanto da fruttare altre due reti, con Cuadrado (assist magico di Pasqual) e Joaquin (prodezza balistica, palla nell’angolino alto). Ma poi ci mette del suo l’arbitro inventandosi di sana pianta un rigore. Ineffabile Mazzoleni: che nel primo tempo il rigore lo aveva invece negato ai viola: atterramento di Pizarro, in area, nettissimo, da parte di Barreto. Insufficiente arbitro: il designatore dovrebbe analizzare la sua prestazione. E richiamarlo. O addirittura fermarlo, dopo una prestazione del tutto censurabile.
Allora? Buona Fiorentina, tutto sommato, ma troppo ingenua, troppo sprecona. E, al solito, troppo leziosa. Tre punti meritati, beninteso, perché il divario con il Palermo è apparso più che netto. Forse anche perché ai rosanero è mancato, improvvisamente, il pezzo più pregiato: l’argentino Dybala si è fatto male durante il riscaldamento. Iachini non l’ha voluto rischiare. Belotti e Vazquez non hanno dato fastidio. Poi, nella ripresa, la mossaccia di Iachini: fuori Vazquez e dentro Quaison, un ragazzone, di cui quasi nessuno aveva sentito parlare. Capace di segnare la doppietta sfruttando due erroroni dei difensori viola. Nel momento più delicato della partita, l’assenza di Gonzalo e Savic si è fatta sentire. E pensare che sì, ripeto, il divario di gioco è stato così netto che la Fiorentina avrebbe potuto passare sopra al Palermo come un rullo compressore. Benissimo Pasqual (per il quale sarebbe in arrivo un’offertona del Milan…), ma molto bene Joaquin, Mati e anche Cuadrado. Pizarro benino: ha un po’ di responsabilità per aver perso male la palla che ha permesso al Palermo di segnare il primo gol in contropiede. Sulla fuga di Belotti, Alonso ha completato la frittata. E Gomez? Aiuto! Ha sbagliato un gol fatto, poi si è estraniato, ha fatto il turista, non ha rincorso nemmeno palloni che avrebbero potuto essere suoi. Domenixca a Verona, contro il Chievol, dovrebbe esserci Diamanti. Forse un po’ di panchina farà bene a Marione?
DYBALA – Je suis Charlie, campeggia sul grande display dello stadio. Salutato dall’applauso del Franchi, scrosciante e spontaneo, proprio nel momento in cui a Parigi comincia la grande marcia per la libertà. Chapeau grandi colleghi disegnatori massacrati da mani folli: un commosso ricordo vi giunga anche da qui, dove si sta per consumare una vicenda pedatoria che ci porterà, forse, anche a usare qualche iperbole, cose che fanno parte del diritto-dovere dell’informazione, in tutte le sue espressioni. Un diritto-dovere che avete pagato con la vita… E allora via: partendo dal fatto che Montella decide di puntare ancora sulla difesa a tre, anche con protagonisti diversi. Tomovic a destra, Basanta al centro, Marcos Alonso a sinistra. Di là, nel Palermo, assenza importante e improvvisa: non c’è il funambolo Dybala, infortunato nel riscaldamento: risentimento muscolare al polpaccio sinistro. Iachini decide di non rischiare. Al suo posto Belotti. Ma bastano cinque minuti allo stadio di Firenze per esplodere: gol di Gomez. Bello. Ma inutile. Fuorigioco di Pasqual: mezzo piede, forse meno. L’arbitro annulla. Peccato. Ma la curva Fiesole reagisce bene e inneggia all’allenatore palermitano, Beppe Iachini, un gladiatore del centrocampo quando vestiva la maglia viola. La Fiorentina riprende la sua manovra, forse un po’ troppo prevedibile., soprattutto perché verticalizza poco. Però Gomez urla, si fa sentire, chiede la palla. Joaquin prova a far breccia (18’) ma Sorrentino indovina la traiettoria e respinge in tuffo.
PASQUAL – Passa un minuto e Joaquin ci riprova. Sorrentino respinge ancora. Ma la Fiorentina ha il pallino e lo tiene: Alonso scarica un tiro murato da una schiena palermitana. I viola insistono: Borja Valero manovra bene in area, serve Mati Fernandez, velo di Cuadrado, pallone che arriva a Pasqual un metro fuori area: botta precisa diretta nell’angolo alla sinistra di Sorrentino: gol! Grande capitano, non gioca spesso, ma il piede è sempre preciso. Stavolta anche inesorabile. Non basta: potrebbe arrivare subito il raddoppio. Sorrentino esce male, Borja cerca di superarlo con un pallonetto: traversa. Gomez è lì a porta vuota, tenta la rovesciata. Noooooh: fuori! Troppa precipitazione? Sfortuna? Tutto insieme. Però non è il momento di mollare. Perché il Palermo prova a far male: Maresca imposta bene e prova a innescare Belotti e Vazquez. Le conclusioni sono alte. Ovvio: l’assenza di Dybala si fa sentire. In tribuna ci sono osservatori arrivati da tutt’Europa per capire fino a che punto è un fenomeno. Guardano smarriti, seduti poco distanti dal Fenomeno vero: Pepito Rossi, che non smette mai d’incitare i compagni. E smania dalla voglia di tornare. Quando? Forse ricomincerà ad allenarsi a fine febbraio… Bisogna aggiungere che l’improvvisata difesa viola fa buona guardia:Basanta e Tomovic non sbagliano un intervento.
RIGORE – Rosanero in affanno anche al 31: Borja arriva al limite e spara. Doppia deviazione: prima la gamba di un difensore smorza il tiro, poi Sorrentino devia. Raddoppio vicino? Gomez recupera un bellissimo pallone in area, strappandolo alla difesa palermitana, arriva Pizarro:palo! Nooooh. Ma la palla resta alla Fiorentina: Pizarro la tiene in area e viene sgambettato da Barreto. Rigorone! No, Mazzoleni non fischia e il contropiede rosanero arriva al limite dell’area: dove Tomovic ferma Vazquez in modo apparentemente corretto. Mazzoleni è indispettito per i fischi e alza il giallo. Incredibile! Il Palermo ci riprova: Lazaar la butta addirittura dentro, ma l’arbitro annulla. La bandierina del guardalinee si era già alzata da un pezzo. Si va al riposo con un vantaggio minimo: la Fiorentina avrebbe meritato almeno altri due gol. La traversa e il palo dondolano ancora. E Gomez si è mangiato l’occasione … immangiabile. Ma appare stregata, la porta del Palermo, anche in avvio di ripresa: quando Cuadrado (5’) si vede respingere il pallone sulla linea a portiere battuto. Oddio! Calma, è questione di poco.
BASANTA – Nemmeno un giro del cronometro: Alonso e Gomez ci provano, Sorrentino se la cava respingendo alla meglio, ma Basanta (6’) arriva indisturbato e la butta dentro. Guardate un po’: il centrale sotto pressione, quello che suscitava apprensione perché sostituiva nel ruolo Gonzalo Rodriguez, si prende il lusso di segnare. Due a zero. Montella respira. E con lui tutto lo stadio. Però è un respiro … corto. Cortissimo. Contropiede di Belotti, Basanta (proprio lui, mai spreca complimenti anticipati…) non riesce a fermarlo e lui serve Quaison (14’) tutto solo davanti a Tatarusanu. Ahi: due a uno. Ma la Fiorentina è di una … generosità capace di sfiorare la stoltezza. Riparte il Palermo: stavolta è Alonso che non contrasta Quaison (16’) e il ragazzo si trova ancora davanti a Tatarusanu per il gol dell’incredibile pareggio. Vive un geran momento di gloria questo ventiduenne (classe ’93) nato in Svezia ma di origini ghanesi che Zamparini si coccola consolandosi per l’assenza di Dybala. Ma è troppo, troppo.
CUADRADO – La Fiorentina non ci sta. Riparte a testa bassa e Pasqual riesce a fare un capolavoro, come gli è capitato anche in nazionale, e mette Cuadrado in condizione di segnare il terzo gol. Uff! Quanta fatica. L’urlo dello stadio sta per essere soffocato da un acuto di Belotti. Altrpo uff! E’ andata bene. .. Mati e Borja confezionano altre palle go: anche per Gonmez che però è tanto sfiduciato che prima non segue l’azione e cammina come se fosse un turista in area, poi salta tanto goffo di testa da sembrare una caricatura. Per fortuna ci pensa Joaquin con una prodezza balistica da campione a inventarsi il gol (28’) calciando dal limite sinistro dell’area e mettendo il pallone, con una magnifica parabola, all’angolo sinistro alto della porta palermitana. Quattro a due! Bravissimo Joaquin: che si fa prendere dalla foga, si leva la maglia, corre sotto la Fiesole e si becca l’ammonizione. Giusta e ingenua.
INVENZIONE – Montella sostituisce Alonso con Richards. Ormai è tutta piana? Macchè! Rigore per il Palermo: inventato. Basanta tocca Belotti in acrobazia, ma non sembra (nemmeno rivedendolo al rallentatore) che lo abbia danneggiato. Belotti va sul dischetto e riapre la partita. Fiorentina sbadata, ma arbitro insufficiente al massimo. Se dà un rigore così perché non l’ha dato, nel primo tempo, per l’atterramento di Pizarro? Poi è cuore in gola. Ma finisce bene.
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