Tagliente: «Per salvare il calcio, dialogo con gli ultrà e bambini sugli spalti»

FIRENZE – «Se vogliamo salvare il calcio portiamo i bambini sugli spalti». Lo ha detto oggi Firenze Francesco Tagliente, ex prefetto di Pisa e già questore di Firenze e Roma, agli studenti del Corso di laurea magistrale in Scienza e tecnica dello sport presso l’Università di Firenze.
Secondo Tagliente, che da questore di Firenze e ancor prima da dirigente del ministero degli Interni, aveva lavorato per aprire gli stadi alle famiglie, le strategie per garantire libertà e sicurezza in occasione delle manifestazioni sportive passano dalla «politica del doppio binario: dialogo con gli ultrà, ma rigore e intransigenza con chi sceglie di rimanere violento». E, dopo aver citato l’ex Capo della polizia Antonio Manganelli per il quale «una cosa sono i delinquenti, che vanno combattuti; un’altra sono gli ultrà, con i quali va costruito un dialogo», Tagliente ha invitato a puntare sulla «comunicazione come strategia: contare e parlare del numero di bambini sugli spalti anziché del numero delle forze di polizia in campo».
Oltre ad alimentare «la cultura dell’inchiostro, che se usato con immediatezza e rigore risulta più efficace ai fini della deterrenza dei lacrimogeni e dei manganelli», l’ex prefetto rivolge un invito agli inquirenti perchè «immediatezza decisionale anche con arresti, fermi, sequestri, daspo e misure di prevenzione direttamente allo stadio». Ma ciò non significa far rientrare polizia e carabinieri negli stadi, anzi: «Devono rimanere fuori e, ove opportuno, lontano dagli impianti sportivi». Infine Tagliente ha ribadito che «gli impianti privi di agibilità per carenza strutturale non devono essere utilizzati: Gli organismi sportivi – ha concluso – devono investire sugli impianti quelli governativi per la gestione dell’ordine pubblico».
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