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Il ministro Orlando incontra i pm fiorentini dell'inchiesta Tav

Giustizia, l’allarme del ministro Orlando: corruzione, emergenza insopportabile

Il ministro Orlando incontra i pm fiorentini dell'inchiesta Tav
Il ministro Andrea Orlando

ROMA – L’annuale relazione del Guardasigilli al parlamento sullo stato delle giustizia ha toccato alcuni punti fondamentali, quali la corruzione, il processo civile, la responsabilità civile dei magistrati, l’affollamento delle carceri.

CORRUZIONE – Il passaggio più significativo è stato quello sulla corruzione, una vera emergenza del nostro Paese: “Le inchieste dimostrano che la corruzione ha raggiunto dimensioni intollerabile anche per il frequente suo intreccio con le organizzazione di tipo mafioso. Questo ha effetti devastanti sul piano economico e per i cittadini”.

MALFUNZIONAMENTO – Il malfunzionamento della Giustizia rappresenta un macigno sulla strada della crescita» ha continuato Orlando. Per i cittadini è diventata «Il simbolo di un calvario da tenere lontano dalla propria vita, e il Paese ne ha fatto le spese». Orlando ha riferito le cifre sulla pendenze della giustizia civile, che segnano una diminuzione,anche se il calo “costante dell’arretrato dal 2009 ad oggi, mostrano che rimane comunque elevato il livello del carico di lavoro dei Tribunali; circostanza, questa, che si traduce, inevitabilmente, in un allontanamento nel tempo della risposta di giustizia ai cittadini e alle imprese”.

PROCEDIMENTI – Al 30 giugno 2014, il volume di procedimenti era pari a 4.898.745, con un calo del 6,7% dei fascicoli aperti alla stessa data dell’anno precedente. “Per la prima volta, dal 2009, si scende come dato complessivo sotto la soglia dei 5 milioni di cause pendenti. Tale diminuzione – ha proseguito Orlando – si registra anche per ogni singola tipologia di ufficio Corti di appello, Tribunali ordinari e dei minori e Giudici di pace, mentre mostrano un lieve incremento, le pendenze presso la Corte di Cassazione. In particolare per le Corti di appello e per il Tribunale per i minorenni si registrano i decrementi più marcati, rispettivamente del -9,8% e del -7,3%”.

RESPONSABILITA’ CIVILE – “L’attuale disciplina sulla responsabilità civile garantisce un’effettiva tutela al cittadino? Io credo di no”. Lo ha detto alla Camera il ministro della Giustizia Orlando, riguardo alle nuove misure in esame su questa materia. Misure il cui “meccanismo non nasce da una finalità punitiva, ma si fonda su un’esigenza di corresponsabilizzazione di chi ha causato il danno, nel risarcimento che lo Stato è tenuto complessivamente a corrispondere”, ha specificato Orlando, ribadendo che “il Governo ha sin qui contrastato qualsiasi ipotesi che possa comprimere l’autonomia del magistrato”. Ma è necessario anche che il cittadino sia posto in grado di azionare la rivalsa nei confronti del magistrato, nei casi di sua negligenza inescusabile o dolo.

Da quando è in vigore la legge Vassalli sino alla fine del 2010 – ha riferito il ministro – risultava che sulle 400 cause proposte solo 34 avevano superato il vaglio di ammissibilità e di quest’ultime 34, ne erano state decise 18, tra cui solo in 4 casi vi era stata condanna dello Stato. “Sono numeri che parlano chiaro e che rivelano un obiettivo deficit di effettività nella tutela dei cittadini lesi dall’esercizio dell’attività giudiziaria”.

CARCERI – I detenuti presenti nelle carceri italiane ”al 31 dicembre del 2014 erano 53.623, un numero che si è stabilizzato negli ultimi mesi”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nella sua relazione alla Camera. A dicembre del 2013, ha ricordato, ”erano 62.536 e nel momento della condanna da parte dell’Europa 66 mila”. Questi risultati, ha sottolineato Orlando, ”sono stati ottenuti senza il ricorso a misure straordinarie” come amnistia o indulto.

TERRORISMO – Un passaggio della relazione è stato infine dedicato al tema di attualità; la minaccia terrorista, arrivata ad un livello altissimo anche nel nostro Paese: “La crescente minaccia del terrorismo pone obbligo di un rafforzamento degli strumenti di prevenzione e repressione” ed è “ineludibile introdurre nuove misure per rendere selettivi e stringenti i controlli sui materiali che potrebbero essere usati per attentati e sulle misure contro gli stranieri combattenti”, spiega il ministro.

Quanto alle riforme, bloccate per anni dalla conflittualità permanente fra magistratura e politica, è auspicabile che vadano avanti nel segno della misura e dell’equilibrio.

corruzione, giustizia, riforme

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