Skip to main content

Costa Concordia: il pm di Grosseto chiede per Schettino la condanna a 26 anni e l’arresto immediato. Per evitare il pericolo di fuga

L'ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, assente oggi durante la requisitoria e la richiesta di condanna da parte dell'accusa
L’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, assente oggi al processo di Grosseto, durante la requisitoria e la richiesta di condanna da parte dell’accusa

GROSSETO – Il pubblico ministero di Grosseto, Maria Navarro, ha formulato la richiesta di 26 anni di reclusione e tre mesi di arresto, cumulando i reati di omicidio e lesioni colposi (reato più grave la morte della bambina Dayana Arlotti, 14 anni), di naufragio colposo (9 anni), abbandono di incapaci e della nave (delitti dolosi), 3 anni. La richiesta di tre mesi di arresto, su cui la procura invita il tribunale a decidere, è invece relativa alle contravvenzioni di omesse e false dichiarazioni all’autorità marittima. Richieste, tra le pene accessorie, anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e quella dalla professione per 5 anni e 6 mesi. Il pm ha chiesto anche l’arresto per Francesco Schettino, che non ha partecipato all’udienza di oggi, 26 gennaio, per evitare “il pericolo di fuga nelle more del processo”.

Ecco, in estrema sintesi, il conto che la giustizia vuole presentare a Schettino. Nel nauifragio della Concordia, nella terribile notte davanti all’isola del Giglio, morirono 32 persone. Prima delle pesanti richieste di Maria Navarro, l’altro p.m., Stefano Pizza, nella sua parte di requisitoria, aveva così definito il comandante: “Un incauto ottimista, un incauto idiota che somma all’incauto ottimismo la sopravalutazione della proprie capacita’”. Ha citato in tal modo la dottrina giuridica per descrivere l’aggravante della “colpa cosciente” per Francesco Schettino, definendolo un “bicefalo”. La procura ha ravvisato decine di profili di colpa per il comandante della Concordia, unico imputato per il naufragio della nave.

La reazione della difesa di Schettino? “Sara’ il tribunale a decidere”, ha detto l’avvocato Domenico Pepe, uno dei legali di Francesco Schettino,commentando la richiesta di pena dell’accusa. Alla domanda se la ritenga spropositata, l’avvocato ha risposto: “Me lo stanno dicendo tutti. Voglio ricordare che siamo in presenza di omicidio colposo, non doloso”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741