Firenze, il piano di protezione c’è: ma non dice quel che si deve fare
In passato, dalle colonne di FirenzePost, ho criticato il sistema di protezione civile comunale, sottolineando come vi fossero delle carenze soprattutto per quanto riguardava l’informazione della popolazione e la pianificazione specifica per i rischi di calamità naturale più rilevanti, che sono propri della nostra città: l’alluvione, la neve e, ora, anche il terremoto. Avevo detto che non erano facilmente consultabili le indicazioni del piano, le schede di comportamento della popolazione, le indicazioni delle aree di rifugio, di soccorso, di raccolta.
Qualcosa da quel momento è stato fatto. Dopo il più recente anniversario dell’alluvione (il quarantottesimo), il sindaco, Dario Nardella, ha presentato un nuovo sistema, tecnologicamente avanzato, di allerta per la popolazione, sul quale torneremo più avanti.
Adesso la Giunta comunale, come aveva promesso, ha colmato una seconda lacuna, approvando il piano generale di protezione civile. La delibera dovrà essere ratificata dal Consiglio, ma non ci dovrebbero essere problemi, vista l’utilità di questo aggiornamento. In precedenza, come rilevato, era stato già presentato il nuovo sistema di allerta per le calamità e per i rischi che gravano sul territorio (ad es. neve, esondazioni, terremoti), che, attraverso comunicazioni telefoniche mirate, fornisce a tutti i cittadini notizie in merito ai rischi previsti e segnala utili indicazioni su come comportarsi nelle situazioni di pericolo.
NARDELLA – Il Sindaco, presentando il piano, ha sottolineato con soddisfazione che l’impegno di rivedere la precedente versione era stato mantenuto. A seguire verrà approvato l’aggiornamento dei singoli piani settoriali relativi al rischio idrogeologico, al rischio neve e al rischio sismico, sostanzialmente la parte più rilevante e concreta che ancora manca per dare più sicurezza ai cittadini.
PIANO – Il piano è infatti uno strumento indispensabile per far entrare in azione tutti gli uffici interessati all’attività di protezione civile. Stabilisce infatti i compiti degli organi investiti di poteri decisionali, la composizione e funzionamento dell’unità di crisi, i poteri e responsabilità del sindaco quale autorità comunale di Protezione Civile che assume la direzione dei servizi di emergenza presenti sul territorio comunale e coordina i servizi di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite.
PROCEDURE – Del piano fanno parte integrante 49 allegati che descrivono le procedure che devono essere seguite dagli operatori durante le emergenze e che coinvolgono tutte le direzioni comunali individuate come titolari delle “funzioni di supporto”. La struttura del piano è stata realizzata tenendo conto anche delle esigenze di maggiore ampiezza territoriale della Città Metropolitana.
INFORMAZIONE – Ma la parte fondamentale ed essenziale della funzione di Protezione Civile è ancora carente. Si tratta della formazione e informazione della popolazione che il Comune ha iniziato solo in parte a sviluppare con l’utilizzo della migliore tecnologia. A fine dicembre è entrato in funzione Firenze Alert System, il servizio predisposto per avvisare, via telefono, la popolazione in caso di emergenza, dando anche istruzioni sul comportamento da tenere.
APP – A questo si è aggiunta adesso la possibilità – per chi è tecnicamente in grado di attivarla sullo smartphone, quindi soprattutto i più giovani – di utilizzare un’App specifica che, scaricabile dal sito apposito del comune dà accesso alle informazioni sulle norme di comportamento in situazione di emergenza e con cui possono essere riascoltate le comunicazioni telefoniche già inviate.
RISCHI SPECIFICI – Manca però, come detto, quella che considero la parte fondamentale. La pianificazione specifica per ogni rischio, che fornisca agli operatori e ai cittadini tutte le indicazioni utili per attivarsi e difendersi in caso di pericolo di alluvione, nevicate forti, piogge improvvise e intense, le cd. bombe d’acqua che recentemente hanno colpito anche la nostra regione. E’ quindi importante che non ci si culli sugli allori, ma che vengano adeguati rapidamente i piani particolareggiati così come anticipato dal sindaco. Dovrà essere messa a disposizione, in modo da essere più facilmente consultata, la cartografia, l’analisi dei rischi, la mappatura delle zone della città con l’indicazione degli eventi possibili. E soprattutto occorre sviluppare un’opera di formazione nelle scuole, nei confronti dei cittadini e delle associazioni, perché tutti, nei limiti del possibile, siano abituati a consultare e seguire le indicazioni dei vari piani, in modo da essere informati e pronti a fronteggiare al meglio pericoli e possibili catastrofi. Solo allora potremo dire di sentirci un po’ sicuri.