Pensioni: Boeri annuncia tagli, ma i politici difendono con i denti i loro vitalizi
Tito Boeri e Matteo Renzi si scagliano spesso contro i supposti privilegi dei pensionati d’oro (quelli da 3.000 euro lordi al mese, che comunque hanno versati contributi pesanti per oltre 40 anni) ma non hanno mai affrontato decisamente il privilegio dei vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali. Il presidente dell’Inps ha pensato forse, anche per queste categorie, al ricalcolo dei vitalizi sulla base dei contributi effettivamente versati, come vorrebbe fare per le pensioni un po’ più alte? Non sembra. I privilegi della casta non debbono essere messi in discussione. È ben vero che l’Inps non può incidere su queste situazioni, ma una riflessione su questo tema sarebbe auspicabile.
VITALIZI – Quello dei vitalizi degli ex parlamentari è un salasso da 230 milioni di euro l’anno, che grava sulle tasche dei cittadini. Una lunga lista di 2.450 fortunati che ogni mese intascano, tra ex deputati ed ex senatori, assegni che i comuni mortali possono solo sognare.
PROPOSTA – Un’ulteriore proposta di tagli è stata bocciata dallla Camera nel mese di gennaio, nel silenzio generale. Montecitorio ha infatti respinto, con 366 voti contrari, un emendamento proposto dal deputato di Scelta Civica Andrea Mazziotti. Il testo avrebbe consentito di intervenire, con effetto retroattivo, per rideterminare secondo criteri di equità anche l’assegno pensionistico degli ex parlamentari, compresi quindi quelli che già percepiscono il vitalizio. A favore hanno votato solo in 98.
AULA – Non è la prima volta che la casta salva se stessa. Il 21 settembre 2010 fu l’allora deputato dell’Italia dei valori Antonio Borghesi a proporre in Aula l’abolizione del vitalizio di parlamentari ed ex parlamentari. La proposta venne respinta: dei 525 deputati presenti in Aula al momento della votazione solo 22 votarono a favore della proposta contro i 498 che, invece, espressero parere contrario. Compresi gli allora esponenti del Pd. Come mai, in questo contesto, i grandi giornali tacciono e fanno finta che l’emendamento di Mazziotti non sia mai esistito? Perché non si leggono titoli a tutta pagina sull’argomento?
REGIONI – E i vitalizi dei Consiglieri regionali? Oltre 3.100 erogati nel 2012, per una spesa totale annuale di 172 milioni. La sola Sicilia spendeva 20,200 milioni l’anno per questa voce. La Toscana si rivela più risparmiosa (5,127milioni), ma spende sempre più dell’Emilia (4,689) e della Liguria (5,095). Quattordici regioni hanno deliberato la loro abolizione, ma non per i vitalizi pregressi, soltanto per i consiglieri che entreranno in carica dopo le prossime elezioni del 2015. Per migliore documentazione dei lettori pubblico qui di seguito la tabella, riferita alla situazione al 2012, tratta dal sito online lavoce.info:
L’eliminazione solo a partire dalla prossima legislatura è stata deciso anche in Toscana, col risultato che chi ha fatto il consigliere regionale dal 1970 ad oggi continuerà a prendere una lauta pensioncina (da 1600 euro minimo per chi ha ‘esercitato’ solo per 5 anni, a 5.000 euro al mese per chi è stato confermato per più di tre legislature). I consiglieri, che si insedieranno alle prossime elezioni non avranno più diritto alla pensione. Non ci dovrebbe essere in tal modo un significativo risparmio per le casse pubbliche. I quasi 6 milioni di euro l’anno di vitalizi (stima per il 2015), continueranno ad essere sborsati e inoltre verranno a mancare gli introiti derivanti dai contributi dei nuovi consiglieri. Dove si troveranno i soldi per pagare le pensioni degli ex? Per farlo, probabilmente, si dovrà tagliare qualche altro servizio, o introdurre nuove tasse.
Questa è la scandalosa situazione dei privilegi di una casta che difende se stessa. I costi della politica in generale continuano ad essere esorbitanti. Renzi non ha saputo (o voluto) incidere più di tanto su questo versante, preferendo tartassare altre categorie, ad esempio i pensionati che finora sono stati completamente dimenticati e sacrificati.
A questo punto occorrerebbe un’inversione di tendenza. Speriamo davvero che prima o poi arrivi #lavoltabuona anche per parlamentari e consiglieri regionali. Ma forse, nel frattempo, il premier Renzi farebbe meglio a cambiare slogan. Comincia a diventare sempre meno credibile.