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Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi: «La tassa di soggiorno è una pistola in mano ai sindaci. Anche a Firenze. Aumenterà il turismo mordi e fuggi»

Bernabò Bocca, senatore e presidente di Federalberghi
Bernabò Bocca, senatore e presidente di Federalberghi

FIRENZE – «Perdoni l’autocitazione, ma io lo dissi subito: la tassa di soggiorno è una pistola in mano ai sindaci. Che serve a loro, voglio dire ai comuni, solo per far cassa. Infatti, non c’è nessuna finalità per questo gettito che sembra manna dal cielo quando occorre sistemare i bilanci».

Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi e senatore di Forza Italia, è soprattutto un signore. Anzi: un conte di antica casata. Per questo, a differenza di alcuni suoi colleghi fiorentini molto sanguigni, reagisce con stile alla notizia che il comune di Firenze intende aumentare di 50 centesimi la tassa di soggiorno , spiegando le ragioni della categoria. Una tassa-stangata. Non solo nella sostanza del rincaro, quanto per l’immagine della città. E del sistema Italia: un Paese che spolpa i cittadini. E anche gli stranieri. E che non ha tratto insegnamenti da quegli stati che hanno visto ridurre il numero dei visitatori per aver fatto salire, magari di poco, le tasse aeroportuali.

Ma Firenze, dottor Bocca, proprio nel 2014 ha salutato oltre 8 milioni di visitatori: evidentemente Palazzo Vecchio non teme crolli nelle presenze…

«Proprio per questo l’aumento di 50 centesimi mi pare una follia. E’ un segnale negativo, che penalizza il settore. Fa capire che a Firenze il turista è atteso per essere spennato. Ma le pare giusto? Vede, se nelle mie azienda ci fosse un comparto che va bene e uno che va male, non mi sognerei affatto di andare a mettere le mani dove le cose funzionano. Magari chiuderei il comparto che va male, ma quello che va bene lo incentiverei: per farlo andare ancora meglio».

Otto milioni di visitatori: se nel 2015 dovessero essere ancora tanti, con 50 centesimi a testa in più, l’aumento complessivo sarebbe di circa 4 milioni di euro. Un colpaccio, non le pare?

«Un colpaccio all’immagine della città. E dell’Italia. Perché, all’atto pratico, l’aumento dell’introito sarà di un milione o due. Non di più. Consideri, infatti, che la tassa di soggiorno non colpirà gli alberghi a 5 stelle, che già applicano il massimo, ossia 5 euro. Che cosa vuole che sia, per un bilancio come quello del comune di Firenze, un milione in più. O anche due? No, si tratta di un provvedimento che non ha senso e finisce per colpire tutto il settore del turismo. Aumenterà il mordi e fuggi: ossia proprio quello che non vorremmo».

E’ solo Firenze che pigia sulla tassa di soggiorno?

«Macchè. Per restare in Toscana, la settimana scorsa mi sono scagliato contro il commissario prefettizio di Viareggio, comune con un gran buco di bilancio, perché anche lui ha voluto applicare la tassa di soggiorno al massimo livello. Ma le pare possibile? A Viareggio, in bassa stagione, una camera costa 60 euro. E ci mettiamo una tassa da 5 euro? Ma andiamo…».

Tutte le organizzazioni di categoria, Confcommercio e Confesercenti in testa, stanno sparando a zero anche contro la Regione Toscana: sostengono che sta per approvare una legge che, a loro dire, favorirebbe la concorrenza abusiva agli alberghi…

«Sì, è intollerabile. Si favorisce chi non paga le tasse come gli albergatori. L’ho detto ai sindaci di Roma, di Venezia e di Firenze: andate a stanare gli abusivi, il sommerso, invece di venire sempre a frugare in tasca a chi paga fino all’ultima tassa. E ora, attraverso la gabella sul soggiorno, fa anche da esattore per i comuni. Eppure sono gli alberghi che garantiscono sviluppo e posti di lavoro. Ridurre il giro d’affari, per noi, significherebbe rinunciare a una parte del personale, ai nostri collaboratori. E’ anche per loro che diciamo no, con forza, a iniziative vessatorie come quella decisa dal comune di Firenze».


Sandro Bennucci

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