Ansaldo Breda: Hitachi ha comprato solo per far dispetto ai cinesi? Pistoia spera di no

Dopo anni di annunci, Finmeccanica ha preso la decisione di vendere le sue due aziende attive nel settore del trasporto ferroviario a Hitachi. Il colosso giapponese acquisisce così il controllo di AnsaldoBreda (100% Finmeccanica) e di Ansaldo STS (40% Finmeccanica). Non possiamo dire che sia una sorpresa, per almeno due motivi. Primo: sono quasi tre anni che i giapponesi dell’Hitachi girano intorno ad AnsaldoBreda, soprattutto per acquisire Ansaldo STS che è sempre stato il loro principale obiettivo. Tre anni sono tanti. Secondo: perché l’amministratore delegato di Finmeccanica Mauro Moretti ha sempre ritenuto che Hitachi fosse il gruppo industriale più idoneo a rilevare le Ansaldo. E non ha mai mancato di farlo intendere, anche se formalmente era in corso una gara: uno dei concorrenti è sempre stato considerato molto favorevolmente.
Invece le sorprese vere, nella gara per le Ansaldo, sono altre: una riferita ai giapponesi vincenti e l’altra ai cinesi perdenti. Per quanto riguarda i vincenti giapponesi, risulta una sorpresa che Hitachi continui ad investire nel ferroviario europeo. Hitachi è un colosso, ma la sua componente ferroviaria (Hitachi Rail) non è certo uno dei principali attori del mercato ferroviario internazionale. Il suo è un mercato molto concentrato sull’interno giapponese. Il mercato mondiale ha altri colossi in campo: i francesi (Alstom), i tedeschi (Siemens), i tedesco-canadesi (Bombardier). Nessuno dei quali è andato fino in fondo per acquisire le Ansaldo. Pur non essendo un colosso nel settore ferroviario, Hitachi Rail ha già un proprio stabilimento in Europa: precisamente in Inghilterra. Pur in presenza di una sospetta sovra-capacità produttiva delle imprese già esistenti, invece di lasciare ha deciso di raddoppiare la sua presenza europea. Un segno obiettivamente interessante.
Per quanto riguarda i perdenti cinesi va rilevato che, negli ultimi tempi, quasi tutte le operazioni condotte in Italia dalla finanza cinese sono andate in porto. Meno questa sulle Ansaldo. Nonostante che il mercato interno cinese sia enormemente superiore al mercato interno giapponese, e nonostante la penetrazione commerciale cinese sempre più incisiva nell’Asia centrale, in Africa, nel Sud America. E negli stessi Stati Uniti. Il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha dichiarato che “alla Regione preme in particolare conoscere il piano industriale e il ruolo che si intende attribuire allo stabilimento di Pistoia”. Giusto. Soprattutto per capire se l’interesse è ugualmente forte sia per Ansaldo STS (e questo si sa di già) che per AnsaldoBreda (e questo bisogna accertarsene). E soprattutto se tale interesse prevede lo sviluppo di AnsaldoBreda nel mondo, perché i maligni sono sempre in agguato: essi pensano che l’interesse giapponese per AnsaldoBreda sia derivato in larga misura solo dalla volontà di impedire ai “nemici” cinesi di espandersi con le competenze delle Ansaldo. Un problema solo asiatico, insomma. Speriamo sinceramente che non sia così.

Pierluigi
L’importante è vendere, o aver venduto, le migliori industrie italiane agli stranieri, da qualunque parte del mondo provengano.
Se con queste politiche si aumenterà l’occupazione ed usciremo dalla rececessione, siamo a posto!
Invece di approvare l’italicum, che lascerà la politica sempre in mano ai soliti, approviamo il Vendiamum, per vendere tutto quello che ci è rimasto, compreso il lato B…………….